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Il Convitto Nazionale Carlo Alberto dice NO alla violenza contro le donne

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne mercoledì 29 novembre nell'Aula Magna

Novara - La scorsa estate il Dirigente Scolastico del Convitto Nazionale Carlo Alberto di Novara, Dottor Nicola Fonzo, dopo l’ennesimo caso di stupro di gruppo, ha sentito l’urgenza e il dovere di invitare tutto il corpo docente a riflettere sul tema della violenza contro le donne attraverso un suo scritto dal titolo emblematico: «La carne è carne».  Queste spregevoli parole comparivano, tra le altre, nelle chat di alcuni dei ragazzi che avevano preso parte alla violenza sessuale nei confronti di una diciannovenne. Per continuare, attraverso un impegno concreto, a parlare di questo tema, mai così tristemente attuale, e per coinvolgere soprattutto le giovani generazioni esprimendo anche simbolicamente un netto rifiuto della violenza verso le donne, il Convitto Carlo Alberto ha organizzato per la giornata del 29 novembre un importante momento di confronto, riflessione e dibattito.

Al mattino, a partire dalle ore 10, Maria Santa Guarini, già docente e attualmente impegnata nell’Associazione Integrando, introdurrà la Signora Grazia Biondi alla presenza delle classi terze della scuola secondaria di primo grado accompagnate dai docenti. La Signora Biondi è stata vittima di violenze domestiche: nel 2011 ha denunciato l’ex marito per stalking e maltrattamenti. Dopo «nove anni di botte e paura» Biondi ha avuto il coraggio di uscire dal silenzio e nel 2016 ha fondato l’Associazione Manden, che attualmente conta più di 600 vittime sopravvissute alla violenza. Subito dopo gli alunni del Liceo proporranno un momento di discussione e letture e alle ore 12 verrà inaugurata la panchina rossa all’interno della scuola, simbolo e testimonianza della lotta alla violenza nei confronti delle donne e in memoria delle vittime di femminicidi,.

La mattina è riservata agli studenti e ai docenti del Convitto Carlo Alberto.

Al pomeriggio della stessa giornata, a partire dalle ore 18, si terrà un incontro aperto a tutta la cittadinanza sempre in Aula Magna. Giuseppe Delmonte, orfano di femminicidio dall’età di diciotto anni, quando la madre venne uccisa per mano del padre nel 1997, racconterà la propria storia agli studenti del Liceo e a tutti coloro che vorranno intervenire, introdotto da Chiara Pasetti. Delmonte porta avanti da anni la sua volontà di testimoniare la tragedia che ha subito; è stato protagonista di numerose interviste e puntate sulle principali reti e testate nazionali e recentemente ha vinto l’Italian podcast awards 2023 (ideato da Terre des Hommes) all’interno del programma “Respiro. Storie di orfani di femminicidio” con il suo racconto “L’ergastolo del dolore”. Viene invitato soprattutto nelle scuole per sensibilizzare i giovani e far capire a tutti l’importanza della tutela dei bambini e dei ragazzi dopo un femminicidio.

L’attrice di teatro e cinema Lisa Galantini, protagonista, tra gli altri, del monologo teatrale MOI (in scena la sera prima 28 novembre a Novara) in cui interpreta il ruolo della scultrice Camille Claudel, internata per trent’anni in manicomio per volontà della famiglia, accompagnerà il relatore con letture tratte da un libro di Isabelle Rome, già Alto Funzionario della parità di genere presso il Ministero della Giustizia francese e attualmente Ministro delegato per l’Eguaglianza, le Diversità e le Pari Opportunità, da sempre in prima linea nella lotta contro la violenza coniugale e nella prevenzione del femminicidio.

Non bisogna ingannarsi: gli uomini che uccidono la propria moglie non hanno in alcun modo la scusa della gelosia, il pretesto della passione. (Séverine, 1896)

Mercoledì 29 novembre, presso Convitto Nazionale Carlo Alberto, Aula Magna, Baluardo Partigiani 6, Novara: mattino ingresso riservato, pomeriggio ingresso libero.