Novara - "Si è chiuso sabato 19 novembre - ci scrive Roberto Leggero (responsabile Pd contrasto mafie e criminalità organizzata) - il processo di primo grado istruito sulla base dell'operazione "Infinito". Si è trattato di un processo estremamente importante per la provincia di Novara poiché in esso si trattava anche di stabilire se le accuse rivolte a un imprenditore novarese, Rocco Coluccio, potessero essere ritenute credibili dai giudici oppure no. In primo grado lo sono state. Attendiamo l'esito dei successivi gradi di giudizio per dare una valutazione definitiva, tuttavia occorre prendere atto che l'accusa sosteneva l'esistenza di un "locale" a Novara, affermando con ciò non solo che la 'ndrangheta fosse stabilmente presente nel capoluogo ma anche che fosse decisamente strutturata poiché un locale raggruppa diverse 'ndrine. Una 'ndrina controlla, di solito, un piccolo comune o, in una città più grande, un quartiere. L'esito di questo primo processo è perciò particolarmente importante per riuscire a comprendere meglio la situazione di Novara. Diventerà impossibile negare, come è stato fatto ancora di recente dopo l'omicidio Marcoli da sindaci e dirigenti politici, che il territorio della provincia, sia immune dal fenomeno mafioso. In effetti, se nel caso dell'omicidio Marcoli, la stampa locale aveva parlato di "imitazione di modelli criminali mafiosi" e di "comportamento paramafioso", risultava già chiaro, a dispetto della cautela di quelle formule, che se si imita qualcosa significa che c'è qualcosa e qualcuno da imitare. Questa prima sentenza milanese ce ne dà la conferma".