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Informare, comunicare, educare per contrastare il cyberbullismo

“Per Tommaso”: contrastare le trappole della rete, i pericoli e l’uso distorto dei social network e accompagnare i giovanissimi (14/18 anni) in una navigazione internet sempre più sicura

Novara - Contrastare il cyberbullismo, le trappole della rete, i pericoli e l’uso distorto dei social network e accompagnare i giovanissimi (14/18 anni) in una navigazione internet sempre più sicura è l’obiettivo del progetto “Per Tommaso”. Il Progetto nasce nel 2010 a seguito di un tragico evento: “Tommaso”, studente del Liceo Scientifico “Antonelli” di Novara, appassionato di computer e web con il suo gesto estremo, riconducibile al legame con il mondo multimediale e con le trappole della rete, mette fine alla sua giovane vita.

Per i ”nativi digitali” che crescono con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita on line e off line è minima; tanto che le attività che i ragazzi svolgono online o attraverso i media tecnologici si riflettono spesso anche nella loro vita reale.

“Per Tommaso” ha l’obiettivo di educare ad un utilizzo corretto degli strumenti informatici; prevede la formazione di gruppi di peer educators, “educatori alla pari” scelti tra gli studenti; attua azioni di informazione (attraverso materiale informativo/educativo ed eventi di informazione e riflessione anche con insegnanti e genitori), di comunicazione (con gli studenti promotori delle informazioni ricevute) e di educazione (con la formazione dei gruppi di peer educators).

Lavorando con gli adolescenti emerge che il confronto tra pari, con ragazzi e ragazze coetanei oppure di qualche anno più grandi, piuttosto che con gli adulti di riferimento, sia la strategia migliore per affrontare con i giovanissimi. questi argomenti.

Il percorso di formazione dei gruppi di peer educators viene gestito da figure professionali del Dipartimento Materno Infantile dell’Asl Novara (due psicologhe della Neuropsichiatria Infantile: dott.ssa Eleonora De Leonardis e dott.ssa Penelope Pella), da un Esperto Informatico (giornalista dott. Paolo Attivissimo), dal Responsabile Ufficio Minori della Questura di Novara Sovraintendente Capo Roberto Musco e da uno psicologo dell’Associazione Essere Umani di Torino (dott. Matteo Defedele).

Il progetto avviato nel 2010 con il Liceo Antonelli ha coinvolto negli anni altri Istituti Superiori (Liceo Scientifico “Alessandro Antonelli” di Novara; Liceo Classico e Linguistico “Carlo Alberto” ; Liceo delle Scienze Umane “Contessa Tornielli Bellini”; Liceo Artistico Musicale Coreutico “Felice Casorati” Istituto Tecnico Economico “Mossotti”; Istituto Tecnico Industriale “Fauser”; Istituto Tecnico Industriale “Omar”; Istituto di Istruzione Superiore“Bonfantini” di Novara e Istituto di Istruzione Superiore “Biagio Pascal” di Romentino)  oltre che Scuole Secondarie di primo grado e Scuole Primarie del territorio novarese.

Sono stati formati dal 2010 ad oggi 1893 peer educators, sono stati raggiunti oltre 20311 studenti. Inoltre ci sono stati interventi anche in alcune scuole medie che hanno coinvolto 5702 studenti.

"I genitori devono essere preparati ad affrontare la rivoluzione tecnologica e gli effetti che produce sui ragazzi, sia dotandosi di nuove risorse per aiutarli che per sviluppare con loro un dialogo positivo e costruttivo; la stessa consapevolezza è necessaria agli insegnanti. Il passaggio di conoscenze da ragazzi ad altri ragazzi di pari status (la peer education) è un valido metodo di trasferimento delle informazioni", dice Renata Brigatti Direttore della S.C. Neuropsichiatria Infantile dell’Asl Novara.

"I fatti che emergono alla ribalta della cronaca ci fanno comprendere come l’utilizzo delle nuove tecnologie sia un percorso denso di ostacoli e rischi e come la conoscenza sia  la miglior difesa, in particolare nel caso di giovanissimi. Siamo connessi h 24 grazie a smartphone che per prestazioni e per connettività  e tutto ciò cambia il  nostro modo di pensare,  di relazionarsi agli altri, di acquistare, di studiare ecc...; è  quindi necessario un “aiuto” che possa andare in profondità (ad esempio spiegando come funzionano davvero i social, come individuare una fake news”, comprendere le dinamiche dietro al “gaming che può sfociare in comportamenti aggressivi e antisociali quando ne viene abusato” e alle chat nei giochi online ecc.), “Per Tommaso” è tutto questo e molto di più perché nasce dalla consapevolezza di giovanissimi che condividono e si confrontano sulle tematiche con altri coetanei perché la navigazione in rete avvenga in sicurezza e nel pieno rispetto della persona", dichiarano Lucia Colombo -  Responsabile del Servizio di Psicologia della Asl Novara - e le Psicologhe coinvolte nel progetto.

"Prosegue con entusiasmo la diuturna attività della Polizia di Stato nei confronti dei giovani - spiega il Questore della provincia di Novara dr.ssa Alessandra Faranda Cordella - anche in un ambito così delicato e particolare che caratterizza la nostra società odierna abbiamo contribuito a dare elementi giuridici ma anche concreti perché i giovani si approccino al mondo del web cogliendone le opportunità ed evitandone i pericoli. Questo, anticipando da alcuni anni la direzione verso cui si muove il mondo con personale altamente specializzato e dalle innate capacità empatiche e relazionali. In tale contesto, proprio un anno fa, è stato sottoscritto l’accordo di collaborazione tra la Questura di Novara e l’Asl di Novara per la formazione dei Peer Educators del progetto “Per Tommaso”, formalizzando l’impegno e il proficuo lavoro sinergico maturato negli scorsi anni e garantendone lo sviluppo in quelli a venire".

"Nell'era tecnologica che stiamo vivendo, con gli strumenti a disposizione, dagli smartphone all’intelligenza artificiale, tutti siamo chiamati a fare i conti con i comportamenti sociali emergenti che possono danneggiare la vita dei giovanissimi - afferma Angelo Penna Direttore Generale Asl Novara - E’ fondamentale poter affidarsi ad Esperti per affrontare e tutelare la salute di quei soggetti che proprio per l’età sono più esposti agli effetti di un mondo iperconnesso, aiutandoli a navigare nella dimensione virtuale in modo più sicuro. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno sostenuto il progetto, la Fondazione Comunità per il novarese, il Rotary Club della città di Novara e del Distretto Rotary 2031, i donatori e gli operatori dell’Asl Novara e della Polizia di Stato che mettono a disposizione la loro professionalità e competenza, avendo a cuore tutti il futuro dei giovani".