Novara - Alle ore 22.15 di lunedì 4 agosto personale della Questura di Novara ha proceduto all’arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni aggravate e minacce aggravate una novarese di 43 anni, pluripregiudicata per reati contro il patrimonio e la persona. Un italiano residente in via Amendola, terrorizzato dalle minacce di morte rivoltegli dalla propria compagna, allertava tramite il 113 la Polizia scappando in strada. Lo stesso era stato, infatti, precedentemente minacciato di morte con coltelli da cucina dalla propria compagna, infuriata presumibilmente per motivi passionali. La donna, in preda all’ira, manifestava altresì l’intenzione di uccidere anche la madre dell'uomo, ritenuta complice delle 'mancanze' dell’uomo. Sul posto, come da protocollo nel caso di fatti di tale rilievo, sono intervenute dopo pochissimi istanti due pattuglie, alle quali da subito si è palesato uno scenario operativo tutt’altro che agevole. Ed infatti la donna, impugnando un grosso coltello da cucina, continuava ad inseguire il compagno, minacciando i poliziotti di non intromettersi. Proprio i poliziotti a quel punto, nonostante la donna brandisse l’arma al loro indirizzo, hanno deciso di avvicinarla attraverso un’azione congiunta in cui, mentre due poliziotti hanno fatto da scudo alla vittima, gli altri si sono avventati sull’aggressore. L’azione fulminea ha portato a disarmare la donna, non prima che la stessa attingesse ad un braccio uno degli agenti intervenuti, il quale per fortuna ha riportato solo lievissime lesioni, giudicate guaribili in tre giorni. La donna, attese le intemperanze continuate all’interno dei locali della Questura, è stata associata presso la casa circondariale di Vercelli, in attesa del giudizio direttissimo previsto per mercoledì mattina alle 10, dove risponderà del reato di minaccia aggravata dall’uso dello strumento atto ad offendere nei confronti del marito e degli operatori e del reato di lesioni aggravate e resistenza a P.U.