Ghemme - A Novara c'è un fiume sotterraneo di idee e di persone che hanno a cuore il proprio territorio e che stanno esplorando nuove modalità di fare futuro. Una di queste è stata intrapresa, fin dai lontani Anni '50, da Intercultura: una delle più grandi organizzazioni educative del non-profit a livello internazionale che organizza programmi di soggiorno all'estero per i ragazzi fra i 16 e i 18 anni, con lo scopo di sensibilizzarli al confronto verso altre culture e con il mondo esterno in generale. Il Centro Locale Intercultura di Novara ha creato appositamente un'occasione per parlare di tutto questo organizzando il 16 aprile scorso a Ghemme l'evento Returnì: una cena-racconto che ha ripercorso le tappe dell'associazione sul territorio novarese non per celebrare se stessa ma per provare a scoprire, attraverso le storie individuali dei ragazzi partiti in questi ultimi cinquant'anni, i semi che permetteranno a Novara di rinascere e di collocarsi fra le città trainanti del prossimo futuro. Ripensarsi è in effetti un argomento di stringente attualità in questi anni di stravolgimenti che hanno aperto molte possibilità ma anche messo alla prova realtà consolidate come appunto Novara e la sua provincia. E il desiderio di reinventarsi deve essere forte se, attraverso Returnì, Intercultura è riuscita: da una parte a consolidare il canale di dialogo con l'ufficio Scolastico Provinciale , rappresentato per la serata dalla Prof.ssa Gabriella Colla; e dall'altra ad aprire una conversazione attiva con alcune delle maggiori rappresentanze imprenditoriali del territorio. La presenza di Cesare Ponti e quella di Alessandro Francoli, che ha sostenuto Intercultura ospitando l'evento presso l'omonima azienda, sono il segno che proprio l'industria sente la necessità di formare sul territorio menti aperte ed è pronta a riconoscere a Intercultura il valore educativo del progetto. Un progetto che, a ben vedere, ha l'ambizione di diventare investimento strategico sui giovani a tutto vantaggio dell'intera comunità novarese se si pensa, per esempio, che Intercultura – come ha spiegato la presidente nazionale Alda Protti – ha la capacità di raccogliere ogni anno oltre 4 milioni di euro per borse di studio. Il motto di Returnì è stato che ogni viaggio è un ritorno, ogni storia è un futuro . Non facciamoceli scappare questi promettenti ragazzi. Proprio loro, sul palcoscenico di Returnì, hanno saputo raccontare magistralmente la loro esperienza e hanno offerto agli adulti una speranza più che concreta. Si può contribuire alle attività di Intercultura su Novara e sulla provincia in molti modi: iscrivendo i propri ragazzi ai programmi che Intercultura offre per destinazioni in tutto il mondo, ospitando i ragazzi stranieri nella propria famiglia, o ancora diventando volontari.
Per maggiori informazioni sono disponibili il sito www.intercultura.it e l'indirizzo email intercultura.novara@gmail.com.