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L’EMERGENZA EBOLA NON SI È ANCORA ESAURITA

A MARZO PARTE UN NUOVO PROGETTO UPO PER FORMARE IL PERSONALE IMPEGNATO IN SIERRA LEONE

Novara - L’emergenza Ebola è giunta all’apice di risonanza negli organi di stampa internazionali nella seconda metà del 2014. Nonostante l’attenzione globale verso l’epidemia che ha coinvolto soprattutto l’Africa occidentale sia scemata nel corso delle ultime settimane, l’emergenza non si è ancora esaurita e l’Università del Piemonte Orientale continua a mettere il proprio know how al servizio della risposta sanitaria internazionale. I centri di ricerca medica CRIMEDIM (Centro di ricerca in medicina d’emergenze e dei disastri) e SIMNOVA (Centro di simulazione in medicina e professioni sanitarie), entrambi espressioni della ricerca che si svolge nel Dipartimento di Medicina traslazionale dell’UPO, fanno parte di una cordata che si è aggiudicata il bando del Ministero degli Affari Esteri denominato “Iniziativa di emergenza in favore delle popolazioni affette dalla malattia da virus Ebola in Sierra Leone”. Da questo bando è scaturito un progetto – guidato da Emgim Internazionale, Formazione Orientamento Cooperazione e cui collabora anche Rainbow for Africa Onlus – che si tradurrà in molteplici iniziative di formazione, in Italia e in Sierra Leone, ospitate anche dai centri di ricerca UPO a Novara.

Il progetto partirà formalmente il prossimo 6 marzo, ma la formazione a distanza, grazie alle moderne tecnologie di cui sono dotati CRIMEDIM e SIMNOVA, è partita ieri, 2 marzo 2015, e ha la finalità di formare venti operatori volontari che si recheranno presso l’ospedale di Lunsar, nella Sierra Leone occidentale. Nella fase di formazione a distanza i partecipanti acquisiranno nozioni teoriche riguardanti lo stato dell’epidemia di Ebola, la storia naturale, la fisiopatologia e le manifestazioni cliniche della malattia nonché i principi di trattamento secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e i principi di prevenzione e controllo dell’infezione dettati dalla stessa OMS. Nella fase di formazione residenziale – presso SIMNOVA, in Via Lanino a Novara, con il supporto di strumenti simulativi computerizzati ad alta fedeltà – i partecipanti acquisiranno familiarità in ambiente protetto con queste procedure: vestizione e svestizione dai Dispositivi di Protezione Individuali (PPE); muoversi in un CCC(Community Care Center) gestendo il flusso di pazienti e staff (incluso percorso da Triage); prelievo di campione per analisi di laboratorio; procedura di trasporto in sicurezza di cadavere.

«La formazione del personale sanitario che opererà nelle zone colpite dal virus Ebola – dichiara Pier Luigi Ingrassia, direttore del Centro SIMNOVA ed esperto di medicina dei disastri presso il Dipartimento di Medicina traslazionale – è fondamentale per garantirne, in primo luogo, la sicurezza e, di conseguenza, l’efficacia della risposta sanitaria. Questa fase formativa va di pari passo con la riapertura, proprio a Lunsar, di un ospedale generale che opererà nelle vicinanze di un centro di trattamento Ebola. Per il mese di maggio 2015 è in programma l’addestramento, svolto da personale universitario del CRIMEDIM, di 225 operatori sanitari locali che verranno formati direttamente a Lunsar, in Sierra Leone, con l’uso di tecnologie di realtà virtuale in dotazione a SIMNOVA che verranno trasportate in Africa».