Novara - Lo incontro in centro, in uno di quei locali “in” di Novara, di quelli che vanno per la maggiore, le cui mura da anni ne hanno viste di tutti i colori. E anche lui ne sa… lo si capisce dagli occhi, un po’ stanchi, ma vivi, e vogliosi di svuotare il sacco, di raccontare e di far sapere “cosa succede in città” come cantava quasi 30 anni fa Vasco Rossi. Lo chiamo “wolf”, lupo, perché è un po’ un lupo mannaro della notte. Comincia a raccontare e a raccontarsi e diventa difficile prendere appunti tante le cose che ha da dire. Non è uno sfogo. Più la voglia di condividere le sue emozioni, le sue certezze e le sue verità.
“Ho 33 anni e da 18 anni ‘vivo’ Novara soprattutto by night. Come considero la città? Falsa, ipocrita e bigotta. I novaresi sono davvero falsi e cortesi. Questo lo noto soprattutto nei più giovani: si basano soprattutto sull’immagine e l’apparenza”.
Beh tu non sei tipo che passa inosservato per come ti poni e come ti vesti. Come mai un giudizio così pesante con i tuoi concittadini?
“Ti sbagli amico – risponde – Io le vivo queste situazioni di persona, sulla mia pelle. Ad esempio la ‘Novara bene’ è tutto fuorché ‘bene’. Le cose sporche le fa fuori dalle sue mura, scegliendo come meta ad esempio Milano. Qui ti fanno vedere solo quello che a certi personaggi va di farti vedere… Mi sono un po’ rotto le scatole, Novara mi sta stretta e offre solo le solite cose, le solite persone, che vanno alla disperata ricerca del capo firmato o della macchina grossa e poi magari non hanno nemmeno i soldi per pagarsi il pasto e vivono con una cipolla nel loro frigorifero. I locali sono diventati dei grossi bar, dove la gente, la solita gente, si ritrova da anni. Guarda che ormai li conosco tutti, sia i locali che gli avventori. Solo le solite facce”.
E le giovani generazioni?
“Purtroppo vedo situazioni davvero al limite, con ragazzine disposte a tutto solo per il gusto di fare con una persona, anche molto più grande di loro, solo perché si veste bene, è bello o appariscente oppure occupa posizioni di rilevanza sociale. Non ci siamo proprio… La maggior parte dei ragazzi non ha più valori: usa i soldi solo per fare i cretini e comprarsi la scarpa o la borsetta firmata”.
E del sesso che mi dici?
(sorride) “Beh per un etero, ma non omofobo, come me va a meraviglia. Non hai idea di quanti gay o bisex ci siano in giro oggigiorno: questo rende la vita più facile ad un etero come me. Abbiamo più possibilità di ‘scelta’, anzi a volte l’offerta è decisamente superiore alla domanda, nel senso che ci sono più ragazze disponibili di ragazzi. Riguardo ai gay li rispetto, ognuno può fare della sua vita ciò che vuole, basta che non viene a rompere le scatole a me…”.
E la droga?
“Questo è un argomento molto caldo. Inutile negare che va molto perché alla portata di tutti: con 50-100 euro te la compri. Checché se ne dica ne gira parecchia e gli assuntori sono tantissimi”.
Novara e i suoi vizi…
“Le storie ‘losche’ è difficile che abbiano luogo in città. Meglio nei motel del circondario oppure in circoli e club privé di Milano e dintorni. E non hai idea che via-vai 7 giorni su 7, 24 ore su 24”.
Come mai così negativo con le giovani generazioni: hai 33 anni, non sei un ‘matusa’, eppure…
“Il problema vero sono i genitori. Non parlano più con i figli, non gli inculcano valori. I papà e soprattutto le mamme pensano solo ed esclusivamente alla carriera. Ed i figli crescono viziati, circondati da troppa ed eccessiva modernità: devono avere il telefonino già a 5-6, l’Ipod, l’Ipad e così via”.
E le donne?
(qui non sorride, si fa serio) “Tutte m…tte! Tu prendi qualsiasi donna in un particolare momento della vita e sono disponibili a tradire. Questo mi è successo, da amante, con donne in ogni situazione sentimentale, dalle fidanzate alle sposate, dalle conviventi alle vedove, oltre alle separate e alle divorziate. Tutte, indistintamente. E’ sempre stato così da quando sono ragazzino ad oggi e sono convinto che viviamo in un mondo di cornuti. Sono poi dell’idea che non è vero che non ci sono più gli uomini di una volta, sono le donne a non essere più le stesse… purtroppo”.
Insomma, “wolf”, viviamo in una città falsa e bigotta e ‘conviene’ non sposarsi…
“Vero. L’idea dell’anello al dito non mi passa per l’anticamera del cervello. Da due anni e mezzo sono single per scelta: non ti puoi fidare di loro. Può sembrare che io sia incazzato, invece sono solo realista”.
Concludiamo l’intervista fumando l’ultima Marlboro al tavolino del bar di un pomeriggio novarese assolo lato di marzo. Il telefono squilla: bisogna organizzare la sera è venerdì e qualcuno aspetta il ‘lupo’. Forse è la volta buona che cambi idea sulla sua città natale e sull’“altra metà del cielo”. Chissà…