Novara - Il 13 marzo scorso G.D., un quarantenne novarese, si è presentato presso gli uffici della Squadra Mobile di Novara denunciando di essere vittima dei reati di usura ed estorsione. L’uomo, già piccolo imprenditore, aveva dovuto chiudere la sua attività. Senza un lavoro, da alcuni mesi era caduto nel vizio del gioco ai videopoker. Nel mese di dicembre 2013 è stato avvicinato da un suo conoscente che, sapendo della sua mancanza di liquidità, gli ha offerto un piccolo prestito di 300 euro, a fronte del quale dopo 15 giorni avrebbe dovuto restituirgli la somma di 400 euro, con un interesse quindi del 33,3% in soli 15 giorni. L’operazione è stata ripetuta più volte sino a che la vittima non è più riuscita a pagare. Da quel momento sono iniziate le richieste sempre più pressanti per la consegna del denaro compresi gli interessi; richieste accompagnate da minacce nel caso la vittima non avesse ottemperato. G.D. consigliato da un amico si è presentato presso questi uffici. Le indagini sono state avviate immediatamente sotto la direzione della Procura della Repubblica di Novara all’esito delle quali in data 17 marzo è stato tratto in arresto T.D., sessantenne siciliano trapiantato in questo capoluogo, colto nella flagranza del reato di estorsione. L’uomo è stato altresì indagato in stato di libertà per il reato di usura. Il G.I.P. del Tribunale di Novara ha convalidato l’arresto e, considerata l’assenza di precedenti penali e l’età dell’indagato, ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di dimora. L’attività compiuta si incardina nella più ampia attività che la Polizia di Stato svolge quotidianamente per la prevenzione e la repressione dei reati di usura ed estorsione, nel tentativo, tra l’altro, di arginare fenomeni a quelli spesso correlati come le “ludopatie”.