Novara - L'autore dello sfregio alla facciata di Poste italiane di Largo Costituente ha ora un volto grazie all'indagine meticolosa svolta dagli agenti del Nucleo Operativo della Polizia Locale. LISCA e NEKOS, queste le firme (“TAG”) lasciate sui muri della città dalle bombolette di vernice dei due giovani novaresi indagati. Studente uno, in attesa di occupazione l'altro, entrambi provenienti da famiglie agiate e benestanti: due ragazzi della Novara bene. Entrambi maggiorenni (classe 1993 e 1994), entrambi con precedenti per imbrattamento. A seguito degli elementi raccolti e sfociati in una perquisizione a casa dei due giovani sono emersi elementi in grado di risalire all'identità degli altri writer “seriali” della scena novarese: oltre a decine di bombolette spray sono stati sequestrati telefoni cellulari e computer dei due ragazzi. Il giorno dopo la perquisizione uno dei due indagati ha provveduto ha modificare il proprio profilo Instagram al fine di allontanare i sospetti da sé: troppo tardi. La Polizia Locale lo controllava da mesi, anche tramite i social network e tutto il materiale visionato è stato salvato e archiviato.
Le tag con cui si firmavano i due writer erano appunto LISCA (ma anche LOSCO, FRISCA, FRIS) e NEKOS; le crew (o gruppetto di amici) dai nomi bizzarri a cui appartenevano sono ATP (addicted to pussy) ; BTF (Bring the fregna); BCP, NSC (Novara Skateboarding Crew), SHUN Crue.
Imbrattare cose mobili o immobili altrui costituisce illecito penale ed è sanzionato dall'articolo 639 del Codice Penale.
Entrambi rischiano da tre mesi a due anni di reclusione e multe fino a 10.000 €.