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LA RICERCA CONTRO LA TUBERCOLOSI PASSA ANCHE DA NOVARA

Novara - Un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Chimiche Alimentari Farmaceutiche e Farmacologiche (DiSCAFF) dell’Università del Piemonte Orientale guidato dal professor Menico Rizzi, biochimico e biologo strutturale presso la Facoltà di Farmacia di Novara, è entrato a far parte del consorzio Internazionale More Medicines for Tubercolosis (MM4TB), insieme all’azienda farmaceutica AstraZeneca, all’École Polythechnique Fédérale di Losanna (EPFL), alle Università di Pavia, Uppsala e Cambridge, all’azienda Sanofi-Aventis e ad altri 18 gruppi di ricerca di 13 diversi paesi (europei, più Russia, Sudafrica India e Stati Uniti d’America).
Scopo del consorzio è lo sviluppo di nuovi farmaci per trattamenti più brevi ed efficaci della tubercolosi, attraverso un approccio altamente integrato. I finanziamenti, pari a circa 12 milioni di Euro, provengono dal VII Programma Quadro della Commissione Europea e il consorzio è guidato dal professor Stewart Cole dell’EPFL, uno dei maggiori esperti mondiali di tubercolosi.
Ogni anno in tutto il mondo muoiono di tubercolosi circa 1,8 milioni di persone; i farmaci impiegati oggi sono gli stessi di cinquant’anni fa e devono essere assunti per un periodo compreso fra 6 e 9 mesi, per la malattia farmaco-sensibile, e fino a 24 mesi, in caso di malattia farmaco-resistente.
«Regimi terapeutici così lunghi e complessi sono mal tollerati dai pazienti e determinano spesso l’instaurarsi di terapie irregolari o inconsistenti; - ha spiegato il professor Rizzi – essi possono perciò sfociare in ceppi batterici resistenti ai farmaci, nel fallimento della terapia o nella morte del paziente. Attraverso l’utilizzo delle eccellenze scientifiche presenti presso il DiSCAFF nei settori della biologia strutturale, della biochimica e della chimica farmaceutica, il nostro gruppo contribuirà alla scoperta di nuovi agenti antitubercolari che, bloccando il metabolismo dei batteri, potranno essere utilizzati nel trattamento delle infezioni che derivano dai ceppi farmaco-resistenti».
Sviluppatosi a partire da un precedente progetto, New Medicine for Tubercolosis (NM4TB), che rientrava nel VI Programma Quadro e che ha portato alla individuazione di un nuovo agente antitubercolare attualmente in sviluppo pre-clinico, il consorzio MM4TB utilizzerà un approccio integrato che comprende strategie di screening tripartito, chimica farmaceutica, genomica funzionale biochimica e biologia strutturale.
Questa combinazione di approcci rientra in una strategia di ampio respiro per la scoperta di nuovi farmaci, che prevede anche di effettuarne la validazione farmacologica, identificarne il bersaglio molecolare e analizzarne i meccanismi di azione durante l’infezione da Mycobacterium tubercolosis, il batterio che provoca la malattia.
«Partendo dalle nostre solide attività condotte in precedenza nel progetto NM4TB e sviluppando composti proprietari – hanno dichiarato il professor Stewart Cole e il dottor Balganesh Tanjore, direttore della ricerca di AstraZeneca (India) – siamo fiduciosi che anche MM4TB porterà alla scoperta di nuovi farmaci per il trattamento di questa malattia. Si tratta del consorzio più efficace finora istituito nell’ambito della ricerca di farmaci antitubercolari, grazie all’unione delle capacità di innovazione del mondo universitario con il know-how nella scoperta di farmaci delle grandi aziende farmaceutiche e biotech».