Novara - Una lettera che non passerà di certo inosservata. È quella scritta dal referente di Legambiente Novara, Matteo Concina, su un tema di stretta attualità: il contenimento dell’inquinamento atmosferico nel centro abitato e il fatto che diversi negozi tengano, d’inverno, le porte dei loro esercizi aperte. Ciò comporta la fuoriuscita di calore e il conseguente maggiore consumo di energia per riscaldare, inutilmente, l’ambiente. “Premesso – scrivono dal movimento ambientalista – che in data 17/01/2013 il Sindaco di Novara procedeva a emanare l’ordinanza n° 48 avente per oggetto: “Ordinanza sulla circolazione urbana e il contenimento dell’inquinamento atmosferico nel centro abitato”. Atteso che nella medesima ordinanza, al punto b, si legge: “obbligo per il periodo di accensione del riscaldamento (dal 15 ottobre al 15 aprile) di tenere chiuse le porte di ingresso agli esercizi pubblici e alle attività commerciali e produttive della città di Novara ad eccezione del tempo strettamente necessario al passaggio degli utenti”, Rilevato come nella citata ordinanza appaiano numerosi altri punti che dettagliano comportamenti e indicazioni rivolte alla cittadinanza tutta, tesi a contenere emissioni nocive ed inquinanti l’atmosfera in considerazione del contributo determinato dalla combustione da riscaldamento al peggioramento della qualità dell’aria in ambito urbano e conseguenti attività di controllo attribuite alla Polizia Municipale, Preso atto che in data 01/02/2015 sul quotidiano La Stampa, nelle pagine riguardanti la Cronaca di Novara, è apparso un articolo a firma Claudio Bressani “Porte sempre aperte anche d’inverno: dimenticata l’ordinanza anti sprechi” nella quale, corredata anche da fotografia, si segnala come: “decine di negozi tengano le porte sempre spalancate mentre gli impianti pompano a tutta forza, con tanti saluti al risparmio (e all’inquinamento) e che (omissis) i Vigili, dopo qualche controllo non si sono più visti”; preso inoltre atto che, nel prosieguo dell’articolo, l’Assessore all’Ecologia del Comune di Novara Giulio Rigotti, interrogato dall’autore dell’articolo, afferma: “Sì, il divieto è sempre in vigore anche se tanti non lo rispettano. In questa fase di crisi dare multe da 500 euro per la violazione di una misura quasi simbolica come questa sembra un accanimento contro il commercio” Tutto ciò rilevato si richiede al Sig. Sindaco di Novara quanto segue: a. se non si valutano le affermazioni dell’Assessore Rigotti perlomeno discriminatorie e ingiuste nei confronti di altre categorie di cittadini che, come nel caso della regolazione degli orari degli impianti di riscaldamento, osservano le indicazioni contenute nella citata ordinanza;b. se le affermazioni dell’Assessore Rigotti non appaiano contraddittorie con le funzioni al medesimo preposte, sia in tema di risparmio energetico che di limitazione dell’inquinamento; c. se le affermazioni dell’Assessore Rigotti non si configurino come un oggettivo invito alla violazione di un’ordinanza sindacale tuttora vigente e operante e per conseguenza fortemente pregiudizievole e lesiva della parità di diritti e doveri dei cittadini novaresi e in assoluto di valore diseducativo verso l’impegno a garantire salubrità atmosferica e risparmio nei consumi, così come previsto dalla vigente legislazione, e inoltre chiaro invito alla Polizia Municipale a evitare ogni sorta di sanzione avverso chi viola quanto previsto dalla citata ordinanza; d. se non ritiene, nella Sua qualità di responsabile della salute pubblica in ambito comunale, procedere a censura nei confronti della affermazioni dell’Assessore Rigotti e a richiedere alla Polizia Municipale attività di controllo e repressione di ogni comportamento che violi quanto predisposto dall’ordinanza n° 48 e di rendere pubblica alla cittadinanza i risultati di tale attività di controllo e repressione. Si richiede inoltre alla Procura della Repubblica di valutare se, in conformità a quanto esposto, non si rilevino violazioni e comportamenti omissivi di quanto previsto a tutela della salute pubblica dalla vigente legislazione e di ogni altro atto amministrativo di competenza del Comune di Novara e degli Uffici competenti e se affermazioni come quella dell’Assessore Rigotti non si configurino come lesive e pregiudizievoli nei confronti di quanti, esercenti commerciali e non, rispettano quanto dalla citata ordinanza previsto”.