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Legambiente spiega i perché del no al polo logistico di Pernate

Pernate - Riceviamo e pubblichiamo da Legambiente Il Pioppo Novara: "Nel 2021, in termini di incremento percentuale rispetto alla superficie artificiale dell’anno precedente, il valore registrato in Piemonte è pari a +0,37%, superiore sia al valore medio calcolato a scala nazionale (+0,27%) che a quello relativo alle regioni del Nord Ovest (+0,31%). Analizzando invece i valori percentuali di ciascuna provincia (calcolati rispetto alla superficie totale provinciale) risulta che la provincia con il valore più elevato è quella di Novara che, con circa l’11,1 % di suolo consumato, supera Torino al 8,5%. Al terzo posto si colloca invece la provincia di Biella (7,9%), seguita in ordine da Asti (7,2%), Alessandria (7,1%), Cuneo (5,3%), Vercelli (5%) e VCO (2.8%). A livello provinciale gli incrementi percentuali rilevati vedono la Città Metropolitana di Torino allo 0,29%, Asti 0,39% Alessandria 0,40%. Novara con lo 0,95% conferma l’andamento rilevato lo scorso anno e si pone come la provincia con maggior aumento del consumo nel periodo 2020-2021. Questi dati danno il segno di quanto stia avvenendo nella Provincia di Novara e in particolare nell’area di Novara e comuni limitrofi ma non sono aggiornati agli interventi già realizzati e progettati nel 2022, che vedono un ulteriore eccezionale incremento del consumo di suolo dovuto in particolare agli insediamenti di logistica. La proposta dell’”Ecologistica” di Pernate è un esempio eclatante: 800.000 metri quadri di terreno agricolo destinati allo sviluppo di capannoni di enormi dimensioni! A questo progetto si oppone il Comitato per Pernate e Associazione I Fontanili, appoggiati dalle associazioni ambientaliste tra cui Legambiente con le sue articolazioni locali: il Circolo IL PIOPPO e Legambiente Piemonte e VDA. In questo senso va anche l’adesione di Legambiente al ricorso al TAR promosso dal Comitato e dai cittadini. Quello che lascia ancora più perplessi è che questa fortissima pressione di ricerca di superfici libere per gli insediamenti di logistica sul territorio novarese avviene in modo assolutamente incontrollato, senza alcuna pianificazione di area vasta e senza nessuna governance. E’ vero che Novara e il territorio circostante, trovandosi all’incrocio di direttrici viarie e ferroviarie, sono viste come strategiche negli scenari della logistica e costituiscono un attrattore, ma proprio per questo è necessario che le istanze siano ricondotte a una dimensione che faccia prevalere l’interesse pubblico e riaffermi la centralità della pianificazione e del governo dei processi, riorientando le scelte a favore della rigenerazione urbana, per una città più vivibile e sostenibile; la compatibilità ambientale non si deve misurare solo in termini percettivi (nascondendo con piantumazioni) ma in via prioritaria per l’uso fatto delle risorse non riproducibili (e il suolo è una di queste), per le variazioni in termini di servizi ecosistemici offerti (la produzione di alimenti è uno di questi) e per il carico ambientale generato, come ad esempio quello delle emissioni di CO2 e di polveri che non attengono solo al ciclo produttivo dei manufatti ma anche, in particolare per la dimensione locale e trattandosi di logistica, al traffico aggiuntivo generato. Riteniamo necessario che le richieste per gli insediamenti di logistica siano ricondotte a una dimensione che faccia prevalere l’interesse pubblico e riaffermi la centralità della pianificazione e del governo dei processi, riorientando le scelte a favore della rigenerazione urbana, per una città più vivibile e sostenibile".