Share |

L'Ordine dei Medici sulla nuova Città della Salute

«BENE LO SBLOCCO DELL’ITER, MA ORA SI PENSI A NUOVE ASSUNZIONI»

Novara - L’Ordine provinciale dei medici e degli odontoiatri della Provincia di Novara interviene in merito alla futura Città della Salute. «Le parole dell’assessore regionale alla sanità, Antonio Saitta, sono confortanti – afferma il presidente, il dott. Federico D’Andrea – Direi “finalmente” confortanti perché è da anni che si parla del nuovo ospedale e tutto è rimasto a livello di intenzioni. Ora sembra davvero che si sia arrivati alla svolta decisiva e questo non può che farci piacere. Del resto è da tempo che affermiamo come la situazione in ospedale sia sempre più complicata – aggiunge D’Andrea – Nonostante gli sforzi della direzione generale, le strutture sono sempre meno funzionali e l’aumento dell’attività richiesta, visto che il “Maggiore” è il secondo ospedale della Regione e svolge funzioni di hub per tutti gli altri nosocomi del Piemonte nord-orientale, si scontra con gli spazi sempre più insufficienti. Per questo ci attendiamo che davvero ora l’iter per la Città della Salute possa subire l’accelerazione necessaria a una veloce realizzazione: la situazione dell’attuale sede è sempre più critica, nonostante l’impegno di tutti quanti vi prestano lavoro. E’ inutile ricordare – afferma ancora il presidente dell’Ordine – come la Città della Salute sia indispensabile non solo per Novara e le quattro province di riferimento ma per tutto il Piemonte: infatti, sarebbe il giusto baluardo al fenomeno della sanità passiva che spinge numerosi residenti del Piemonte Nord Orientale a servirsi delle strutture sanitarie della vicina Lombardia. Non basta infatti l’eccellenza delle prestazioni offerte dal “Maggiore” per trattenere gli utenti: occorre che vi siano anche le condizioni strutturali per rispondere alle esigenze dei pazienti. Per questo sarà importante che la futura Città della Salute venga dotata di un numero adeguato di personale, senza il quale si rischiano di perpetuare i problemi che oggi affliggono la sanità, ovvero la carenza di personale, per di più costretto a un superlavoro non più sostenibile. Per fortuna, il fatto che la sanità piemontese abbia raggiunto la parità di bilancio è una buona notizia, che speriamo possa portare a nuove assunzioni».