Novara - Un urlo tanto disperato quanto inascoltato dai titolari delle discoteche e dal 'popolo' della notte in generale contro il Governo e il Comitato tecnico scientifico, rei di mantenere uno status quo che di fatto priva di poter lavorare a questo settore importante da ben 17 mesi, con sussidi che rasentano il ridicolo. Queste le dichiarazioni di Maurizio Lo Vecchio, delegato provinciale e delegato nazionale Silb (sindacato italiano locali da ballo): "Signori che siete al governo, abbiamo aspettato senza protestare e abbiamo visto tutte le sere nel nostro Paese da quando è cessato il coprifuoco: assembramenti senza regole, feste abusive, giovani e meno giovani bere alcol senza nessun controllo. Abbiamo proposto in tutte le sedi di responsabilizzare la nostra categoria che da sempre svolge questo compito affinché si possa far divertire i giovani in sicurezza, come abbiamo sempre fatto nei nostri ambienti dove la musica rappresenta la socializzazione e il divertimento. Abbiamo suggerito un’apertura in sicurezza con il “green pass”, ove tutti potrebbero stare e sentirsi al sicuro in zone super controllate. Non siamo stati ascoltati quando abbiamo suggerito un esperimento pilota per le riaperture dei club in sicurezza, ora ci chiediamo: volete un'estate di feste abusive e di assembramenti fuori controllo? Volete che i giovani abbraccino il nomadismo alcolico? Pensate che qualcuno riesca a gestire gli assembramenti? Le discoteche svolgono un ruolo socialmente utile, è ora di dichiararlo. I ragazzi pur di tornarci sono pronti a vaccinarsi. E’ stato dichiarato che entro il 10 luglio la data di apertura sarebbe stata definita, nel frattempo i locali hanno sistemato gli ambienti, reperito il personale, eseguito gli ordini necessari, contrattualizzato artisti e format e si sono preparati con zelo dopo oltre un anno di chiusura. Eppure siamo gli ultimi in Europa a non avere una data certa, al contrario di Grecia, Inghilterra, Spagna, Croazia e Germania. E adesso? Si rimanda ancora la decisione parlando di ristori? Siamo ancora gli ultimi a dover riaprire? E’ ora di affrontare seriamente i problemi della nostra categoria e sopratutto ascoltare le nostre proposte che rappresentano l’unica soluzione per ripartire in sicurezza al più presto".