
Novara - Il sindaco Alessandro Canelli ha partecipato nella mattinata di giovedì 3 novembre, alla manifestazione organizzata dai residenti delle case popolari gestite dall’Azienda territoriale per la casa Piemonte Nord che si è tenuta all’esterno della sede in via Boschi. "Al mio arrivo – riferisce il sindaco – ho raccolto le istanze dei cittadini presenti e mi sono confrontato con loro sulla situazione, rispetto alla quale l’Amministrazione, per le proprie competenze, si è mossa all’indomani dell’insediamento. Insieme con una delegazione formata da tre persone scelte tra i manifestanti ,mi sono quindi recato a incontrare il direttore dell’Atc Luigi Brossa, che si è da poco insediato e che, durante le sue precedenti esperienze, si è già misurato rispetto a problematiche simili a quella sorta nella nostra città. Per uscire da questa situazione estremamente grave sotto il profilo sociale, in primo luogo bisogna prendere atto del fatto che è inimmaginabile effettuare un numero così massiccio di sfratti, data la pericolosa ricaduta che questo avrebbe dal punto di vista della sicurezza pubblica. In secondo luogo va considerato che la Legge regionale deve essere modificata perché, così com’è, non tiene in considerazione una serie di situazioni che rendono molto spesso colpevoli, per quanto riguarda le morosità, coloro che non lo sono nella realtà. Inoltre sia ben chiaro che non è più tollerabile un atteggiamento lassistico nella gestione e nell’amministrazione delle politiche abitative come quello che ha caratterizzato gli anni scorsi. Quindi, da oggi in avanti, coloro che possono pagare e non lo fanno verranno individuati e sfrattati. Sulla base di questi tre principi, insieme con Atc, Regione Piemonte nella persona dell’assessore Augusto Ferrari, con il quale mi sono confrontato più volte negli scorsi mesi, è stato individuato un possibile percorso che prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale chiamato ad affrontare puntualmente le situazioni caso per caso e in grado di poter comprendere realisticamente chi possa pagare effettivamente e chi no. Mi aspetto dalla Regione l’avvio dell’attività entro e non oltre quindici giorni da oggi".
"Gestire più da vicino i 700 inquilini per i quali è stata pronunciata la decadenza - afferma il presidente di Atc Piemonte Nord Giuseppe Genoni (nella foto) - con un atteggiamento di rigore verso chi fa il furbo e, nel contempo, tendendo la mano a chi vive situazioni di fragilità e non ha gli strumenti per utilizzare le agevolazioni previste, come il fondo sociale. ATC ha ascoltato le ragioni degli inquilini che questa mattina hanno manifestato davanti alla sede di Novara: il neo direttore generale Luigi Brossa ne ha incontrato una delegazione insieme al sindaco di Novara, Alessandro Canelli. Dall’incontro è emerso l’impegno comune a voler risolvere il problema, restando nei binari stretti imposti dalla legge regionale. Proporremo un tavolo specifico con l’assessore regionale alla Casa Augusto Ferrari, i sindaci dei Comuni capoluogo e il sindacato inquilini per affrontare il problema delle decadenze da morosità in modo strutturato e organico, anche attraverso la concessione delle necessarie risorse oggi indispensabili – conclude il presidente Genoni – Nel frattempo però il supporto del Comune per accompagnare gli inquilini morosi verso processi virtuosi deve essere più incisivo, se è vero che c’è chi non paga pur potendoselo permettere, c’è anche ad esempio chi non fa domanda per il fondo sociale credendo di essere ‘moroso incolpevole’ o chi ha sottoscritto un piano di rientro ma poi ha smesso di pagare. Dove la collaborazione tra ATC e il Comune è forte i primi risultati si stanno iniziando a vedere".