Novara - Dopo l’approvazione del bilancio preventivo 2022-2024 che a breve otterrà la certificazione Deloitte, Atc Piemonte Nord guarda con cauto ottimismo al prossimo futuro e lo fa con un piano per l’edilizia sociale che comporterà investimenti per una cifra -a crescere nel corso del triennio- che si aggirerà attorno ai 163 milioni di euro complessivi, destinata ai circa 15 mila tra alloggi, negozi e garage del quadrante. Un impegno importante per l’ente presieduto dall’avvocato verbanese Marco Marchioni, che mira a riqualificare una parte del patrimonio immobiliare dell’Agenzia territoriale per la casa. Novara, Vco, Biella e Vercelli, le province coinvolte. «E’ in corso un’operazione di rinnovamento dentro la nostra Atc – spiega Marchioni – che comprende non soltanto gli aspetti più tecnologici come il nuovo sito e il chatbot e quelli interni con l’assunzione di nuovi dipendenti per arrivare ad avere l’organico al completo, ma che si caratterizza anche e soprattutto con il recupero dei nostri appartamenti più vecchi e con la direzione green intrapresa per quelli che andremo a realizzare grazie ai fondi del Pnrr in arrivo dall’Europa, a quelli già stanziati in via straordinaria dalla Regione e ai bonus del Governo». Per affrontare le prossime sfide servono capacità progettuale, abbattimento dei costi e un ulteriore sforzo da parte proprio del governo, come sottolinea il numero uno di Atc Piemonte Nord in relazione al 110%. «Naturalmente confidiamo di poter portare a termine tutti gli interventi connessi al Superbonus che abbiamo inserito nel piano triennale – dice ancora Marchioni – ma è indubbio che le ultime indicazioni dell’esecutivo Draghi, che speriamo siano modificate, ci mettono in grande difficoltà. Entro giugno 2023, infatti, le imprese appaltatrici dovranno completare il 60 per cento dei lavori nei vari cantieri, e non il 30 per cento come era stato precedentemente indicato. Chiediamo perciò che questo nuovo termine sia emendato – afferma Marchioni – per consentici di raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati. Dal canto nostro, l’impegno è certamente quello di fare il più possibile, ma ora serve l’ultimo sforzo da Roma». Lo stesso presidente di Atc Piemonte Nord sottolinea che «trattandosi di patrimonio immobiliare che appartiene allo Stato, è interesse del governo far sì che le case popolari siano migliorate in tutti i loro aspetti. Tornare al 30 per cento per quanto riguarda lo stato di avanzamento lavori, ci consentirebbe di operare in serenità – conclude Marchioni – col fine di accrescere la vivibilità di chi abita nei nostri appartamenti, tutte persone economicamente svantaggiate che risparmierebbero sui costi delle utenze».