Novara - Il persone & storie quest'oggi punta su un giovane che ha fatto dello sport, del mare e... del lago una ragione di vita, con un progetto molto bello e ambizioso per il futuro: Marco Morreale.
Marco, parlaci di te. "Ciao a tutti, sono nato a Borgomanero ma vivo a Novara fin da quando ero bambino! Ho frequentato la scuola alberghiera di Novara, che mi ha dato la possibilità di lavorare in hotel, ristoranti e locali, tra cui la discoteca Celebrità di Trecate, dove ho passato 10 anni della mia vita. Nel 2017 tra una serata e l’altra ho iniziato a passare i miei weekend al lago di Viverone, dove ho scoperto il Wakeboard, di cui oggi ne sono istruttore. È iniziato tutto da una semplice prova e me ne sono subito innamorato. Praticavo già altri sport da tavola come skate e snowboard, ma con questa disciplina è stato un autentico 'colpo di fulmine'!"
Ecco, parliamo proprio del tuo rapporto con lo sport prima e ora. "Come dicevo prima, ho iniziato nel 2017 e non sapevo nulla; era la prima volta per me vedere dal vivo questa disciplina, avevo solo visto dei video: mi sentivo un po’ impacciato, ma non avendolo mai fatto era normale. Allora piano piano mi sono messo sotto, ho iniziato ad allenarmi, andavo dopo lavoro tre volte alla settimana, facevo due lavori per permettermi di girare così tanto e per diversi anni tutto quello che guadagnavo in discoteca lo spendevo per imparare a fare Wakeboard, fin quando non ho visto i primi risultati e ho iniziato con la squadra a partecipare inizialmente a gare più semplici e minori, per poi negli ultimi anni passare ai campionati italiani di categoria, dove per due anni di fila ho portato a casa il 1° posto".
Com'è nata questa tua passione per il surf? "E' nato tutto più o meno all’età di 18-19 anni; io praticavo già snowboard e parlando con un’amica in montagna saltò fuori il discorso del Wakeboard; mi ricordo perfettamente come se fosse ieri, le dissi: "Ma che c…o è? Non l’ho mai visto né sentito, ma voglio assolutamente provare!" e così fu, non subito ma dopo qualche anno provai... e niente, non sono più riuscito a scendere da quella maledetta tavola!"
Ma dove si può praticare questa disciplina in piena... pianura padana? "Questa disciplina, chiamata appunto Wakeboard, è una diramazione della famiglia dello sci nautico e si pratica nei laghi o nei canali. Noi a Viverone possiamo vantarci per uno dei migliori piani d’acqua d’Italia, anzi penso anche d’Europa: un laghetto piccolo ma con le condizioni quasi sempre perfette! Le ski Nautique è il nome della scuola dove lavoro da ormai 4 anni. Da noi si possono praticare oltre al Wakeboard altre attività, come wakesurf, wakeskate, wakefoil, efoil e sup".
E il tuo sogno nel cassetto qual è? Come ti vedi tra 5-10 anni? "Il mio sogno nel cassetto è quello un giorno di avere un locale al mare sulla spiaggia; lo so non c’entra ora con il mio lavoro, ma ho lascito parte del mio cuore tra i locali! Come mi vedo tra 5/10 anni? Bella domanda! Stiamo lavorando ad un nuovo progetto, siamo diventati rivenditori ufficiali Waydoo, che produce Efoil, per chi non lo sapesse e per farla semplice sono delle tavole alimentate da un motore elettrico che hanno sotto una deriva con delle ali di carbonio, che permettono alla tavola di non toccare l’acqua e uscire anche più di 80 cm sopra l’acqua. Sto girando diversi laghi per farla vedere e provare. E siccome questo prodotto si può utilizzare anche in mare, siamo atterrati proprio in questi giorni a Lampedusa in Sicilia, per portarne una nel mare piu bello di tutta Europa".
Infine, un grazie a? E un vaff... a? "Un grazie va sicuramente alla famiglia Comollo, Paolo e Cesare (proprietari della scuola Le Ski Nautique), che ha creduto in me fin dal primo giorno.
Ma il grazie più grande va certamente alla mia famiglia, che ha fatto sacrifici per non farmi mai mancare nulla e arrivare dove sono arrivato. E un vaff... a tutte le persone invidiose e negative che non hanno creduto in me!".
Bravo Marco e continua a volare sulle onde, come camminassi sull'acqua...
Gianmaria Balboni