Novara - Scrive Carla Cavagna di Medicina Democratica: "I recenti risultati diffusi da Legambiente con il rapporto Mal’aria ‘19 confermano come il problema dell’inquinamento atmosferico, specie nei mesi autunnali e invernali, rappresenti un innegabile e grave problema per moltissime città italiane e milioni di cittadini. I tentativi di governi e regioni di varare ‘piani antinquinamento’ con il solo scopo di evitare o ritardare le sanzioni dell’Unione Europea si sono rivelati fallimentari, aggravati poi da ordinanze colabrodo, come nel caso di Novara, che aggirano e vanificano le disposizioni regionali. Novara dai dati del rapporto Mal’aria sembrerebbe essere tra le città che meno hanno superato i limiti previsti (35 superamenti per le PM10): va ricordato come per mesi nel corso del ‘18 la centralina di Viale Roma,per ammissione della stessa ARPA, non ha funzionato; al suo posto,ha rilevato i dati dell’inquinamento una centralina sita a Vercelli(!!).Una particolare e insolita situazione meteorologica dell’inverno ‘18 ha reso meno grave il livello di inquinamento. Funambolismi e condizioni meteo che malamente mascherano una situazione inaccettabile per Novara:due centraline che funzionano a singhiozzo o addirittura stanno a lungo fuori uso,’ordinanze colabrodo’ che consentono di circolare anche ai mezzi più obsoleti ed inquinanti grazie a giustificazioni di ogni genere,assenza di ogni serio piano di investimenti e proposte per la mobilità collettiva e non motorizzata, per la riqualificazione urbanistica ed edilizia,per sistemi innovativi di riscaldamento e raffreddamento e di ristrutturazione edilizia. Novara è una realtà nemmeno in grado di riportare correttamente la situazione dell’inquinamento atmosfericocittadino; ogni anno scivola all’indietro in ogni classifica delle città ecosostenbili e attive nelle politiche ambientali. Medicina Democratica - Movimento di lotta per la salute da tempo insiste affinché si realizzino provvedimenti tesi a migliorare la qualità dell’aria per evitare le gravi patologie che colpiscono percentuali importanti di popolazione. Ne citiamo alcune prese da atti amministrativi di altre città italiane: Città per le persone e non per le auto. Obiettivi vincolanti di riduzione,fino al 50% del totale, dell’uso del mezzo privato nelle aree urbane a favore di mobilità collettiva e non motorizzata. Piazze, strade a 30Km ora, estensione di spazi verdi in città. Realizzazione di reti ciclabili protette. Promozione di stili di mobilità e vita sostenibili,ad iniziare dalle scuole. Efficaci ed efficienti sistemi di monitoraggio della qualità dell’atmosfera".