Novara - Sabato 16 novembre l’aula magna dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara ospiterà (dalle 9 alle 13) la conferenza del progetto dell’associazione Neo-N “Con Me, - oltre la soglia del reparto”: si tratta di un evento dedicato alle istituzioni, ai medici, agli operatori sanitari, ai volontari, ai genitori, e a tutti coloro che vogliono conoscere l’impatto di questo progetto e le sue prospettive future. «L'incontro – spiega la presidente dell’associazione, Kosmé De Maria - rappresenta un'importante occasione per approfondire il sostegno che il Progetto Con Me ha offerto alle famiglie di neonati prematuri dopo il delicato momento delle dimissioni dal reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Aou di Novara. L'evento è nato dall’impegno di Neo-n, che ha lanciato il Progetto Con Me all'inizio del 2020, proseguendo il lavoro anche nei momenti più critici della pandemia. Durante la conferenza, racconteremo come il progetto abbia risposto alle esigenze delle famiglie, fornendo sostegno emotivo e pratico in una fase particolarmente fragile della vita. Parleremo anche dell’importanza di creare una cultura della prematurità, che aiuti a sensibilizzare e a coinvolgere il territorio in un approccio di supporto continuativo».
Programma della Conferenza
La giornata offrirà una serie di interventi per:
- Esplorare il percorso e le difficoltà affrontate durante la pandemia, grazie alle testimonianze di professionisti e famiglie.
- Presentare i dati raccolti nel corso dei quattro anni di sperimentazione, mostrando l’impatto positivo del progetto.
- Riflettere sull'importanza di un’assistenza post-dimissioni e sul ruolo che le ODV e le istituzioni possono svolgere, accanto al supporto tecnologico, per il benessere delle famiglie.
Obiettivo dell’Incontro
Oltre a celebrare i risultati raggiunti, questa conferenza è un invito per il territorio a contribuire alla creazione di una rete di supporto integrato, che possa sostenere tutte le famiglie dei neonati prematuri. «Vogliamo sensibilizzare il pubblico e le istituzioni sull’importanza di un accompagnamento psicologico e pratico che duri anche dopo il ritorno a casa, sostenendo genitori e bambini in una fase di grande vulnerabilità» conclude De Maria.