Novara - Non solo imprenditori e commercianti, la lotta al fenomeno dell’evasione fiscale prosegue senza sosta ed anche i professionisti finiscono sotto la lente della Guardia di Finanza. Questa volta a dare una mano alle Fiamme Gialle di Novara nella scoperta dell’evasore è stato il Nucleo Speciale Tutela Entrate della Guardia di Finanza, un reparto speciale creato apposta per le analisi investigative che si traducono in “attività a progetto” portate a termine dai reparti territoriali del corpo.
In questo caso il progetto si chiamava “INCOME ZERO” e, nella lista dei soggetti segnalati per avere percepito compensi superiori a quelli risultanti dalla dichiarazione dei redditi, le fiamme gialle novaresi hanno subito notato la presenza di un affermato commercialista.
Uno studio ben avviato, nel pieno centro della città, con una decina di collaboratori: tanti elementi che non hanno mancato di destare lo stupore dei controllori man mano che approfondendo la “conoscenza” del soggetto attraverso i soliti accertamenti di rito hanno trovato conferma dell’esistenza delle incongruenze segnalate e da lì a poco è scattata la verifica fiscale nei confronti del professionista. Non solo aveva presentato in ritardo le sue dichiarazioni dei redditi, ma si era premurato unicamente di indicare le detrazioni spettanti per i carichi di famiglia e per il lavoro omettendo completamente la comunicazione dei compensi derivanti dalla libera professione: in altre parole, a tutti gli effetti, i militari si sono trovati di fronte ad un insospettabile evasore totale.
Un tenore di vita invidiabile, quello del commercialista “distratto”, dove non potevano mancare auto di lusso ed abiti rigorosamente griffati: se non fosse intervenuto il controllo della Guardia di Finanza, sarebbe riuscito ad occultare un reddito di oltre 150.000 euro. La verifica fiscale, che ha consentito di ricostruire in modo analitico la posizione reddituale del professionista, ha permesso di rilevare, tra l’altro, un indebito utilizzo in compensazione di crediti fiscali inesistenti, ammontanti complessivamente ad € 73.821, un’imposta sul valore aggiunto non versata nelle casse dell’Erario per € 121.479,62 e ritenute fiscali operate su retribuzioni elargite a dipendenti e a consulenti, ma non versate, per € 25.587,31.
Importanti sono stati gli effetti di deterrenza scaturiti dall’arrivo dei finanzieri nello studio del professionista, il quale ha pensato bene di dichiarare correttamente, sebbene in ritardo, i redditi conseguiti nell’anno 2010.