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Novara - “Una comunità che cura” è un progetto che si colloca nel quadro del Bando "We.Ca.Re.: Welfare Cantiere Regionale - Strategia di innovazione sociale della Regione Piemonte", frutto di un percorso di progettazione partecipata che ha visto il coinvolgimento attivo, sia in fase di ideazione sia in fase di realizzazione, dei soggetti del territorio impegnati a favore delle persone anziane o con disabilità: Comune di Novara, ASL NO, Centro Servizi per il Territorio di Novara e VCO, Università degli Studi del Piemonte Orientale, Cooperativa Vedogiovane e Comunità di Sant’Egidio.
Obiettivo del progetto è quello di sostenere la domiciliarità di persone anziane o con disabilità attraverso la definizione di una nuova cultura della governance dei servizi socio-assistenziali e sanitari nella quale l’ente pubblico non sia più visto come mero erogatore di servizi ma come promotore di uno sviluppo di collaborazioni tra i diversi soggetti del territorio.
Il Terzo Settore, elemento fondamentale del progetto, è chiamato a sua volta a modificare le logiche di offerta di servizi allo scopo di uscire da un atteggiamento di semplice ricerca di un rapporto più o meno esclusivo con gli Enti pubblici ed entrare in una logica di condivisione delle responsabilità rispetto agli interventi e alle azioni che il progetto prevede.
Questa nuova impostazione richiede l’attivazione di un modello di intervento che sostenga la cooperazione tra le associazioni che possano riorganizzarsi per offrire alle famiglie ˈfragiliˈ della città una risposta più ampia, specializzata e articolata allo scopo di contrastare l’isolamento relazionale e la vulnerabilità di quei nuclei familiari che ospitano una persona fragile o non autosufficiente, sia essa anziana o disabile.
Obiettivo specifico del progetto è la sperimentazione di un modello di sostegno alla domiciliarità che sappia offrire risposte efficaci sui seguenti fronti:
La sperimentazione prevede un processo di valutazione affidato all’Università del Piemonte Orientale che si prefigge di misurare:
Al fine di realizzare gli obiettivi individuati dal mese di febbraio si procederà all’avvio della sperimentazione del progetto che prevede l’attivazione di alcuni interventi:
6) Valutazione dell’efficacia del progetto sui beneficiari (famiglie) e analisi dei cambiamenti nelle modalità di relazione tra enti (pubblico, privato e terzo settore) a livello territoriale.