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Nuovi parcheggi ad Agognate: Legambiente chiede la Vas

Agognate - Riceviamo e pubblichiamo dal circolo di Legambiente Il Pioppo: "Il Comune di Novara, con Delibera di Consiglio Comunale n. 12 del 09.03.2023, adotta il progetto preliminare di Variante 2 al Piano Particolareggiato dell’Ambito T12 al fine di realizzare nuovi parcheggi privati e due rotatorie a ridosso dell’insediamento logistico di Amazon ad Agognate; la gran parte dei terreni interessati dai citati interventi, attualmente, hanno una destinazione agricola e pertanto si rende necessaria una variante urbanistica del vigente PRG per modificare, in aree produttive e di logistica, gli utilizzi ammessi. La Variante è sottoposta a procedura di Verifica per stabilire se assoggettarla a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e la decisione deve tenere conto delle osservazioni/proposte presentate da portatori d’interessi comuni; Legambiente - Circolo IL PIOPPO Ovest Ticino e Novarese APS, avendone i requisiti, ha formalmente presentato osservazioni in merito ai profili ambientali, chiedendo di sottoporre a VAS la Variante. La prima sottolineatura – di Legambiente – è che mentre da una parte si pubblicizza l’inaugurazione della fermata ferroviaria a servizio di Amazon, funzionale a ridurre gli spostamenti con mezzi propri del personale, dall’altra, con tale Variante, si prevede di aggiungere, agli esistenti, altri 482 posti di parcheggio privati, proposta, questa, che va in direzione opposta a quella di diminuire il traffico delle auto e conseguentemente le emissioni inquinanti nell’aria. Nel documento tecnico preliminare (DTP) per la verifica ambientale e anche nella relazione generale urbanistica di Variante, elaborati presentati dal Comune - evidenziano dal Circolo Il Pioppo - le motivazioni che rendono necessario l’ampliamento del parcheggio sono condensate in poche righe e sostanzialmente muovono da un interesse privato: “l’ampliamento risulta funzionale a specifiche richieste dall’operatore ed è finalizzato all’ottimizzazione della distribuzione dei parcheggi privati e dei flussi in uscita”. L’esigenza non è sostenuta da nessun dato sull’occupazione degli esistenti parcheggi auto, privati e pubblici, sull’utilizzo di mezzi di trasporto condivisi, di mezzi elettrici, dei bus della SUN e nemmeno si presentano modelli previsionali che, tenendo conto del numero degli occupati in Amazon (non è dichiarato un previsto loro aumento) e della nuova fermata ferroviaria, consentono di comprendere le variazioni attese dell’entità e modalità degli spostamenti del personale. Una Variante urbanistica che comporta la perdita di suolo, risorsa non infinita e da conservare, secondo i principi di uno sviluppo sostenibile e in osservanza degli obiettivi europei di azzerarne il consumo, dovrebbe fondarsi su solide motivazioni, innanzitutto d’interesse pubblico, e sulla dimostrazione, in via generale, dell’assoluta necessità e della compatibilità di quanto proposto. A questo si aggiunge, a maggior ragione nell’ambito di una procedura, come quella in oggetto, di valutazione strategica degli effetti ambientali, l’identificazione e considerazione di soluzioni alternative in grado di evitare o minimizzare i probabili impatti ambientali negativi. Alle motivazioni non argomentate e all’assenza di verifiche sulle alternative si aggiunge un livello insoddisfacente quanto a descrizione delle condizioni ambientali attuali, in particolare per gli aspetti di maggiore interesse, quelli della qualità dell’aria e delle emissioni da traffico, da una parte, e del consumo di suolo, dall’altra, il secondo riferito sia al contesto territoriale (trattandosi di valutazione strategica), sia alla dimensione locale. Le informazioni presentate sul consumo di suolo si fermano ai dati regionali del 2015 e non si considerano quelli di ISPRA, disponibili in serie storica fino al 2022. Legambiente, nell’osservazione, fa presente che il piano di monitoraggio ambientale, approvato con la Variante di Amazon, prevede la produzione di dati ambientali (inquinanti dell’aria, capacità drenante dei terreni, consumo di suolo, superfici dismesse, superfici agricole, connessioni ecologiche, compensazioni ambientali, ecc.) e la restituzione, annuale, biennale e triennale, degli stessi mediante indicatori e report a cura del Comune, con la finalità di rendere trasparenti i risultati e di comprendere le variazioni rispetto alla situazione antecedente all’insediamento di Amazon. I dati, ammesso che siano stati prodotti (in caso contrario si tratterebbe d’inadempienza degli obblighi derivanti dal parere di compatibilità ambientale che ha consentito di approvare la prima Variante) non sono utilizzati nel documento preliminare ambientale e non sono messi a disposizione. In aggiunta, a titolo di esempio, le conclusioni riportate nel DTP assegnano un valore “zero” di significatività per le ricadute sul clima e sull’aria ma un maggior numero di posti auto implica un aumento dei flussi di traffico e, salvo ipotizzare che si tratti di mezzi elettrici, un conseguente aumento delle emissioni climalteranti e di polveri sottili. Le seconde, in larga parte generate dal traffico, sono concausa, anche a Novara, del superamento dei limiti fissati per la tutela della salute umana con riguardo al PM10. Al contempo, per quanto riguarda le proposte compensazioni correlate alla Variante 2, in particolare la creazione di una nuova area a bosco, Legambiente non condivide l’ubicazione che determinerebbe una sottrazione di area agricola coltivata e che non ricade nel disegno della rete ecologica provinciale e nemmeno si pone in continuità con la fascia del corridoio lungo il Torrente Agogna. Si sottolinea, inoltre, che la descrizione del quadro ambientale restituita nel DTP non fornisce informazioni sullo stato di attuazione e sulle condizioni reali delle opere di mitigazione e compensazione previste in sede di approvazione della prima Variante urbanistica per l’insediamento Amazon, dal bosco di Agognate al recupero dei fontanili. Con la Variante 2 viene riproposta la creazione di aree umide e Legambiente chiede in quale relazione con le prima citate compensazioni e con la zona di fitodepurazione prevista dalla prima Variante quale ambiente umido con Cannuccia di palude e Tipha, se non rimasto sulla carta. Le proposte avanzate e l’evidenziata carenza di informazioni non consentono di condurre una valutazione di merito sulla funzionalità ecosistemica delle precedenti e nuove compensazioni. Legambiente ritiene - in difetto di argomentazioni sulle necessità che giustificano la Variante e in subordine per incompletezza dei dati sulle variazioni intercorse e sulle condizioni ambientali attuali, incluse quelle derivanti dall’attuazione delle già previste mitigazioni e compensazioni, per una sottovalutazione dei probabili impatti, per una dubbia efficacia delle compensazioni proposte - che le informazioni fornite, indispensabili alla verifica degli impatti significativi sull’ambiente, come richiesto dalla normativa, non consentano di escluderli rendendo necessaria l’applicazione della VAS".