Novara - Al termine di una laboriosa attività info-investigativa condotta dalla sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Novara, sono state indagate in stato di libertà 21 persone, la maggior parte delle quali residenti nella provincia di Novara, deferendole alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Novara; sarebbero gli autori in concorso tra loro di illecito utilizzo di conti correnti e di indebito utilizzo di carte di credito, attraverso il fraudolento prelievo online di somme di denaro. La stessa indagine trae origine da fatti e circostanze concentrati temporalmente nel periodo che va dalla seconda metà di agosto alla seconda metà di ottobre 2009. Attraverso un'analisi incrociata dei dati pertinenti a numerose denunce oggetto dell'attività di indagine e delle relative operazioni fraudolente, si è dunque ricostruito il modus operandi adottato. In questi due mesi i soggetti coinvolti avevano monetizzato le illecite transazioni, arrecando un danno a 45 parti lese per un ammontare complessivo di circa 50 mila euro. Il gruppo aveva come base operativa Novara ed aveva un nucleo centrale composto da quattro persone (P.G., D.A., Z.S. e S.A.) con dimora presso l'abitazione di P.G.; gli stessi, dopo aver acquistato le credenziali per l'utilizzo online di conti correnti e carte di credito ricaricabili, carpite attraverso la tecnica del 'phishing', attraverso un reclutamento sul 'prestanome', compiacenti a ricevere il denaro provento del reato, attraverso i quali entrare in possesso a titolo definitivo degli illeciti profitti e lasciando a questi ultimi in compenso una percentuale delle somme. I 'reclutatori' facevano attivare ai 'cavallini' apposite carte prepagate sulle quali far confluire somme di denaro fraudolentemente sottratte ai legittimi proprietari e si occupavano di accompagnarli personalmente ad effettuare i prelievi delle stesso. L'analitica attività posta in essere dalla sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni ha consentito dapprima di identificare compiuntamente i soggetti coinvolti e di interrompere la loro azione criminale e successivamente di ricostuire gli episodi e le condotte adottate dagli stessi.