Novara - «Regione, Comune e Università hanno saputo fare squadra, l’approvazione del nuovo bando di gara per la costruzione della Città della Salute e della Scienza è stata possibile grazie alla collaborazione di tutti gli enti e le realtà politiche del territorio. La Regione è riuscita a mettere insieme un finanziamento aggiuntivo di circa 100 milioni di euro, in accordo con i Ministeri della Salute e dell’Economia, consentendo all’Azienda ospedaliera di rilanciare l’appalto, senza perdere un solo minuto. Una corsa contro il tempo e gli ostacoli della burocrazia, con un esito tutt’altro che scontato. La firma del decreto ministeriale di ammissione definitiva al finanziamento integrativo è di appena un mese fa. Oggi non possiamo nascondere la soddisfazione per la ripartenza del bando per il più importante intervento di edilizia sanitaria del Piemonte, accanto a quello del Parco della Salute di Torino».
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, commenta la riapertura del nuovo bando di concessione per la realizzazione della Città della Salute e delle Scienza di Novara.
Il bando, in fase unica, resterà attivo fino a venerdì 4 agosto 2023.
«Questa giornata ci ricorda quanto impegno sia stato necessario per arrivare a una nuova gara - ha sottolineato il presidente della Regione Alberto Cirio -, ma ci ricorda anche quanta attenzione sarà necessario continuare a mantenere. In Italia non basta posare la prima pietra di un’opera per vederla realizzata. E noi vogliamo che ora finalmente si vada avanti, perché la Città della Salute di Novara, insieme al Parco della salute di Torino, rappresenta una delle infrastrutture sanitarie strategiche per il futuro del Piemonte».
L’onere complessivo dell’opera ammonta a 419.134.000 euro, di cui 199.494.000 di finanziamento pubblico (189.519.300 a carico dello Stato e 9.974.700 a carico della Regione) e 219.640.000 di finanziamento privato.
Il nuovo ospedale sarà composto da due edifici, uno per la parte universitaria e uno per la parte medico-chirurgica, con un’appendice per la Casa della donna e del bambino.
I posti letto sono 711, compresi 70 posti di terapia intensiva e 34 di sub-intensiva, mentre dei restanti 607 letti degenza, 90 sono dedicati alla Day-care - Day Hospital/Day surgery.
In più, 86 letti tecnici (29 culle, 43 posti dialisi e 14 OBI), 26 sale operatorie e 100 ambulatori specialistici.
E’ prevista un’area per rispondere al Piano di emergenza interna per il massiccio afflusso dei feriti, alle maxi-emergenze anche infettivologiche e ad altri percorsi dedicati, con possibilità di conversione in 2 posti letto di almeno il 30% delle camere singole.
L’Azienda ospedaliera di Novara, stazione appaltante, nominerà la Commissione di gara che valuterà i progetti presentati entro il 4 agosto, formulandone il parere di merito.
La stazione appaltante individuerà il progetto risultato più idoneo, procedendo quindi a deliberarne l’aggiudicazione.
CITTA’ DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA:
ALCUNI DATI
La Città della salute e della scienza di Novara si insedia su una superficie di 324.000 mq, di cui circa 170.000 costruiti (Ospedale: 145.000 + Università Scuola Medicina e Direzione: 25.000 mq).
I posti letto sono 711 (compresi 70 PL terapia intensiva + 34 sub-intensiva e dei restanti 607 letti degenza, 90 sono dedicati alla Day-care - Day Hospital/Day surgery) + 86 letti tecnici (29 culle + 43 dialisi + 14 OBI) + 26 sale operatorie e 100 ambulatori specialistici.
E’ prevista area per rispondere al PEIMAF (Piano di Emergenza Interna per il Massiccio Afflusso dei Feriti), alle maxi-emergenze anche infettivologiche e ad altri percorsi dedicati, con possibilità di conversione in 2 PL di almeno il 30% delle camere singole.
Il nuovo ospedale è composto da due edifici, uno per la parte universitaria e uno per la parte medico-chirurgica propriamente detta (con un’appendice per quel che riguarda la Casa della donna e del bambino).
In dettaglio:
Piano interrato: - spogliatoi per personale, spogliatoi per personale di pulizie, bagni, area di deposito per materiale sanitario usato dal personale ospedaliero e area per la farmacia che da su un grande giardino; - area per trasporti automatizzati; - ambiti tecnologici.
Seminterrato: - DEA; - Dipartimento Immagini; - Casa della “Donna e del Bambino” con pronto soccorso pediatrico e ostetrico, 6 sale operatorie e sale parto.
Piano terra: - area di ricevimento, prenotazioni e ritiro referti, ambulatori, emodialisi e fisioterapia; - spazi riservato al pubblico; - spazi commerciali e aree ricreative; - Casa della “Donna e del Bambino”: con day hospital ginecologico ed ostetrico day hospital pediatrico; - palestra per gestanti.
Primo piano: - dipartimenti chirurgici e tecnologici: sale operatorie, terapie intensive e emodinamica; - accesso diretto al DEA; - tre aree operatorie: 11 sale operatorie di chirurgia generale, 4 chirurgia day surgery, 3 sale di chirurgia cardiovascolare; - 40 letti chirurgici; - 5 stanze con 2 letti, 4 stanze con 4 letti e un grande open space con 12 poltrone; - Casa della “Donna e del Bambino”: 48 letti.
Secondo piano: - degenza medica, ad eccezione dell'area psichiatrica che è situata nel seminterrato e dell'area cardiologica che è posizionata al primo piano adiacente alla cardiochirurgia; - 157 letti divisi in due moduli di cui 16 letti per la libera professione sia chirurgica che medica.
"Nel manifestare la soddisfazione per l'avvenuta pubblicazione del bando di gara per la costruzione della Città della salute e della scienza di Novara, non posso evitare di esprimere anche la speranza che questa volta sia quella buona": è il commento del presidente dell'Ordine dei medici e odontoiatri della provincia di Novara, il dottor Federico D'Andrea. "Finalmente - aggiunge - si pone un punto fermo in una vicenda ventennale. Dopo che nessuna azienda aveva partecipato al primo bando, quello del 2021, la preoccupazione era che si dovesse ricominciare daccapo. Per fortuna, l'impegno della direzione dell'Aou, dei suoi collaboratori, della Regione, dell'Università e delle istituzioni si è finalmente partiti nell’iter che porterà al nuovo ospedale. Come Ordine non possiamo non sottolineare l’importanza di un atto che va nella direzione di dare una svolta alla sanità novarese e non solo, visto che il “Maggiore” è hub di quattro province. Da sempre, infatti, sottolineiamo le difficoltà che i medici incontrano nell’operare in una struttura ormai datata e non più consona alle esigenze della popolazione", conclude D'Andrea.