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Parliamo di Stalking (e anche di Facebook)

La rubrica dell'avv. Massimo Giordano
L'avv. Massimo Giordano

Novara - Diamo il via ad una bella collaborazione con l'avvocato Massimo Giordano, che ci dà alcuni consigli su temi di estrema attualità. Oggi si parla di Stalking e anche del mondo dei 'social'.

"Nel 2009 è stato introdotto nel nostro ordinamento il reato di “Stalking”, previsto dall’art. 612 bis del codice penale, allo scopo di punire i comportamenti persecutori che prima, in assenza della nuova norma di legge, si faticava a contrastare. Anche i non addetti ai lavori ormai, dopo qualche anno, conoscono il significato del termine “Stalking”, letteralmente “fare la posta”, con cui si dà un nome ad atti persecutori compiuti attraverso minacce e molestie. Nella pratica le condotte possono essere di vario tipo e il reato si consuma attraverso la combinazione di più azioni moleste e minacciose quali i pedinamenti, gli appostamenti per sorvegliare, gli inseguimenti, il chiedere informazioni sulla vittima, i tentativi di comunicazione ecc. Perché si configuri il reato, che peraltro è punito in modo grave, con la reclusione da sei mesi a cinque anni, è necessario che nella vittima si ingeneri uno stato d’ansia o di paura tale “da ingenerare un timore per l’incolumità propria” e di un proprio parente “ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”. è evidente che, all’interno di questo ambito, anche le telefonate, gli sms, le email e i messaggi tramite Facebook possono concorrere ad integrare la fattispecie criminosa. Chi diviene bersaglio di sgradevoli attenzioni deve sapere che queste condotte non rimangono più impunite. è necessario raccogliere pazientemente e “archiviare” tutti i messaggi, le intrusioni, le pubblicazioni ricevute in modo che, nel momento in cui chi è diventato obiettivo del “molestatore assillante” decide di presentare querela all’autorità giudiziaria, vi sia la prova della responsabilità del molestatore. E toglierselo così di torno..."

Avv. Massimo Giordano