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Novara - In tutte le città esiste una via, un corso oppure una piazza Garibaldi; eroe dei due mondi, tanti lo definiscono criminale, altri combattente per la libertà e l'unità di una nazione che in realtà ancora oggi unita non è. Per parecchi, invece, l'unico Giuseppe nazionale doveva farsi i fatti suoi e con la sua barchetta partita da Quarto poteva scegliere altri lidi e lasciare stare la Sicilia. Novara non è da meno, all'indomito ha dedicato forse la piazza più importante, la porta della città, prima presentazione per chi viene in visita, un ingresso in quella che forse al momento non conta molto a livello nazionale ma storicamente molto importante. Novara rimane una delle province fondamentali per l'unità di uno stato che forse ancora stato non è. Da cittadino Novarese non posso che vergognarmi per lo stato attuale con il quale presentiamo la nostra porta agli ospiti che vi giungono in visita da turisti oppure per lavoro; un degrado irrispettoso nei confronti di chi in questa città ci è nato e di chi ha deciso di viverci rispettando le regole del vivere civilmente e onestamente. Questa sorte, ahimè, toccata a tutte le città italiane, fino a pochi anni fa preservava Novara da questo scempio.
L'isola felice con cui definivamo casa nostra non esiste più; attraversare quella piazza in qualunque orario è diventato un calvario: molestie, minacce e richieste di soldi sono all'ordine del giorno; una vergogna che solo nella nostra "non nazione" è consentite. Piazza Garibaldi bellissima vuota, ma unica piazza dove, nel periodo di blocco totale, venivano concessi assembramenti per chissà quale motivo. Le macchine che circolavano adiacenti alla piazza venivano fermate per chiedere al conducente il motivo del viaggio ed eventualmente multati, ma li a pochi metri da loro si generava ogni genere di indecenza; naturalmente le vie limitrofe non vengono risparmiate, residenti e negozianti vivono ormai nella paura; sporcizia e altro fanno parte del paesaggio. FIno a che punto i cittadini potranno sopportare un simile orrore? Sindaco e istituzioni fanno il loro dovere, almeno ci provano, le forze dell'ordine spesso presidiano la zona, ma risultano impotenti dinanzi a tale sfrontataggine. Tanti politici si divertono quando dicono che le leggi ci sono e basta farle rispettare, ma probabilmente ci prendono in giro, visto che quando i soliti noti vengono arrestati dopo poche ore dei personaggi con le toghe lì rimettono in libertà, liberi di deridere poliziotti e di vessare chi civilmente lì ha denunciati.
Non capisco se il prefetto è impotente, come il sindaco, e quindi alla Garibaldi deve pronunciare "obbedisco", oppure è complice di uno stato disfattista e servo di chissà chi.
La soluzione rimarrà una sola, il popolo che governa, il popolo deve essere libero di difendersi, deve ribellarsi alle regole non scritte da noi ma che ci stanno distruggendo come comunità ma soprattutto come civiltà.
Nel vedere questo scempio il povero Garibaldi si ribalterebbe nella tomba.
Maurizio Ciniello