
Novara - Martedì 6 giugno alle ore 20 presso le sale storiche del Club Unione di Novara si è svolta la cena conviviale Interclub con la partecipazione del Rotary Club Novara San Gaudenzio presieduto dal dott. Antonio Poggi Steffanina, del Rotary Novara presieduto da Fabiola Sinigaglia, del Rotary Orta San Giulio presieduto da Riccardo Franchi e del Rotary Valticino di Novara presieduto da Angelo Danieli, per presentare i risultati raggiunti con l'importante progetto "District Grant" del valore complessivo di 10.000 euro per sostenere la ricerca scientifica sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Alla serata ha partecipato il Dott. Enrico Raiteri Governatore del Distretto Rotary 2031 che ha contribuito alla realizzazione del progetto, ideato dal Rotary Novara San Gaudenzio, erogando il fondamentale contributo di 4.000 euro tramite la Commissione Distrettuale Rotary Foundation mentre il restante 60%, pari a 6.000 euro, è finanziato dai quattro Rotary Club in parti uguali da 1.500 euro. Gli interventi delle due illustri ospiti relatrici Dott.ssa Letizia Mazzini, neurologa, responsabile del Centro Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, e della Neuropsicologa Dott.ssa Maria Francesca Sarnelli hanno permesso ai numerosi partecipanti dei quattro Rotary Club di comprendere l'ambito di azione svolto con il progetto di ricerca dedicato alla sperimentazione dell'uso delle cellule staminali per curare la SLA e la fase II oggetto del finanziamento. La Dott.ssa Letizia Mazzini ha presentato con un dotto ed esaustivo intervento questa malattia neurodegenerativa e come nel tempo si sia evoluta la ricerca, non per trovare una cura (traguardo forse irraggiungibile in tempi certi), ma per rallentarne lo sviluppo nel soggetto colpito.
"Ringrazio il Rotary Novara San Gaudenzio e AISLA - ha spiegato la Dott.ssa Mazzini - per l’opportunità di conferire un contributo economico per sostenere la ricerca scientifica svolta dalla Dott.ssa Sarnelli nell’ambito del progetto “Trapianto di cellule staminali fetali nella SLA”. La fase della ricerca che è stata presentata in questa serata rappresenta uno step molto importante per la conduzione dello studio. E’ infatti fondamentale definire i criteri neuropsicologici con cui selezionare i pazienti per il reclutamento nello studio. Questi pazienti devono essere integri cognitivamente ed avere un substrato psicologico tale da garantire la piena consapevolezza dei rischi e benefici che la sperimentazione può apportare. Il protocollo da noi definito sarà esteso a tutti i centri che parteciperanno allo studio". Il nostro District Grant per l’anno sociale 2016-2017 - è intervenuto Antonio Poggi Steffanina Presidente del Rotary Club Novara San Gaudenzio - è finalizzato a sostenere la ricerca delle seconda fase. Grazie all'importante collaborazione sinergica di più realtà e professionisti come il Distretto Rotary 2031 presieduto dal Governatore Dott. Enrico Raiteri, i nostri quattro Rotary Club, Aisla Onlus con il supporto della Dr.ssa Fulvia Massimelli, la Dott.ssa Letizia Mazzini e la Dott.ssa Maria Francesca Sarnelli, che tutti insieme partecipano a questo progetto, stiamo dimostrato concretamente come si possano raggiungere importanti obiettivi per provare a sconfiggere una delle malattie rare più atroci che ancora non ha una cura. Stiamo offrendo una speranza a coloro che l'hanno persa e un aiuto alle persone che sono meno fortunate di noi - ha concluso Antonio Poggi Steffanina - e in questi mesi il Rotary Novara San Gaudenzio non si è fermato e con grande impegno è riuscito a erogare un ulteriore contributo benefico ad Aisla Onlus di 1.055,86 euro che consentirà di finanziare anche per il mese di settembre 2017 la ricerca scientifica svolta dalla Dott.ssa Maria Francesca Sarnelli".
Presente alla serata, in rappresentanza di Aisla Onlus, il tesoriere nazionale Fulvia Massimelli che tiene a rinnovare «un sentito ringraziamento ai quattro Rotary Club Novara San Gaudenzio, Novara, Valticino di Novara e Orta San Giulio, nonché alla Commissione Fondazione Rotary del Distretto 2031, per la sensibilità e l’attenzione dimostrate nella scelta di Aisla Onlus quale soggetto e “motore” per la realizzazione di questo importante progetto di ricerca - ha evidenziato la dottoressa Massimelli - Aisla Onlus, dal 1983, è il riferimento nazionale per la tutela, l’assistenza e la cura dei malati di SLA, favorendo l’informazione sulla malattia e stimolando le strutture competenti a una presa in carico adeguata e qualificata dei malati. Le radici dell’Associazione, oltretutto, sono novaresi essendo Aisla nata proprio sul nostro territorio e conservando tutt’ora a Novara, in Viale Roma 32, la sede amministrativa. Anche alla luce dello stretto legame con la città, l’auspicio è che progetti di questo tipo su Novara possano continuare anche in futuro».