Novara - Si chiama ‘Novara Cohort Study. E’ lo studio, condotto da Upo Aging Project e Upo Biobank, sulle traiettorie d’invecchiamento della popolazione novarese che mira a identificare gli stili di vita collegati a un invecchiamento sano e i fattori a rischio associati allo sviluppo di malattie croniche. L’obiettivo, a lungo termine, è quello di promuovere una buona salute e favorire la longevità. L’evento, patrocinato tra gli altri anche dal CST Novara-Vco, è sostenuto da Fondazione Comunità Novarese Onlus, che ha erogato un contributo di 5mila euro attraverso il Fondo Amico Canobio e, costituito il Fondo UPO BIOBANK - Biobanca per la ricerca e la salute a cui tutti possono partecipare.
Presente anche il presidente del CST Daniele Giaime che, nel corso del suo intervento, ha confermato "la bontà di un progetto che fa leva su importanti dettagli come co-progettazione, programmazione e impegno totale e condiviso tra i vari enti. Il CST l’ha seguito e lo seguirà passo a passo. Siamo convinti che la prevenzione sia sempre più una chiave di volta anche sotto questo punto di vista".
Il progetto, e tutte le fasi dell’attuale e prossimo sviluppo, sono stati illustrati da Daniela Capello, direttrice di Upo Biobank, e Fabrizio Faggiano del Dipartimento di sviluppo sostenibile e transizione ecologica Upo e responsabile dell’Osservatorio epidemiologico di Vercelli. Sono intervenuti l’assessore del Comune di Novara Teresa Armienti quindi Gianluca Aimaretti, Daniela Kozel, Angelo Penna, Federico D’Andrea, Davide Maggi che a vario titolo hanno espresso positivi commenti sul tema.