Novara - "L’obiettivo è avere contezza dell’attuale situazione nel nostro territorio, in modo da poter valutare e risolvere le eventuali criticità che si potrebbero verificare con l’arrivo di profughi dall’Ucraina". Il presidente della Provincia Federico Binatti e il consigliere delegato alla Protezione civile Arduino Pasquini hanno fatto inviare dagli Uffici competenti, nella serata di ieri, una lettera a tutti i sindaci dei Comuni del Novarese.
"Ai nostri sindaci – spiegano il presidente e il consigliere – data l’attuale situazione umanitaria nella quale la nostra provincia si sta trovando e che sta affrontando con partecipazione e generosità, abbiamo chiesto di far avere al nostro Ufficio Protezione civile i dati riguardanti il numero delle persone ospitate, di far sapere se e dove hanno trovato sistemazione e specificare il numero di uomini, donne e bambini. Questo per poter avere il polso della situazione e un efficace coordinamento degli interventi che potranno essere richiesti per aiutare queste persone e per sostenere i sindaci del territorio, che ringraziamo anticipatamente. Siamo consapevoli del fatto che, dopo il grande lavoro ovunque svolto a causa della pandemia, questa emergenza rappresenta un ulteriore e importante sforzo comune dal quale tutti noi, rappresentanti delle Istituzioni e della società civile, non possiamo e non dobbiamo sottrarci".
La lettera di ieri sera ai sindaci del Novarese segue quella dello scorso lunedì con la quale il presidente, in accordo con padre Yuriy Ivanyuta, rappresentante in provincia di Novara dell’Esarcato apostolico dei cattolici ucraini di rito bizantino, aveva chiesto ai primi cittadini del territorio "di pubblicizzare attraverso i canali istituzionali e sensibilizzare i cittadini e le associazioni locali rispetto alla raccolta fondi a sostegno della popolazione ucraina, che avverrà per mezzo di donazioni attraverso l’iban IT74P0503410100000000044187. Saranno quindi la Caritas polacca e quella ucraina – ricorda a conclusione il presidente - a coordinare gli acquisti e i trasporti dei beni direttamente in Ucraina, una strada assolutamente sicura e trasparente affinché gli aiuti possano arrivare in modo mirato ed efficace".