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Novara - "Con la firma di questo Protocollo aggiungiamo un ulteriore tassello al lavoro di prevenzione e di ascolto svolto in questi due anni dal Nucleo di Prossimità della Polizia locale. Un lavoro che si è svolto affrontando situazioni come maltrattamenti, violenze di genere o su minori, conflitti condominiali, vandalismi e promuovendo nelle scuole l'organizzazione di incontri didattici e formativi".
L’assessore alla Sicurezza Mario Paganini commenta con queste parole la firma del Protocollo d’intesa per la costituzione e l’avvio del Centro di Giustizia riparativa di Novara al quale, insieme con l’assessorato alla Sicurezza e al Comando di Polizia Locale, aderiscono la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta, la Procura della Repubblica di Novara, l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna di Torino (UIEPE), l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Novara (UEPE), l’Ordine degli Avvocati di Novara, l’associazione La Logica del Cuore. l’associazione Cammino - Camera nazionale avvocati per la persona, le relazioni familiare e i minorenni, l’associazione Liberazione e Speranza, l’associazione OrientaMente, la Diocesi di Novara e il Centro Mediazione di Torino.
"La giustizia riparativa – spiega l’assessore Paganini - è una forma di giustizia che si concretizza su un modello rieducativo e riabilitante e che si svolge su tre piani, con il diretto coinvolgimento della vittima, della persona responsabile di azioni illecite e contro la legge e della comunità nella ricerca di soluzioni al conflitto. Gli obiettivi comuni sono la promozione della riparazione del danno, la riconciliazione tra le parti e il rafforzamento del senso di sicurezza ed è orientata al riconoscimento dei bisogni delle vittime e della collettività nella quale viene vissuta l'esperienza di vittimizzazione. In questo modo si offre concretamente alla vittima un ruolo di preminenza e di riconoscimento. Si tratta della via più concreta e adeguata per rispondere al desiderio di verità, giustizia e riconciliazione, andando oltre l’ambito penale per arrivare a tutti quei luoghi nei quali il conflitto può creare fratture e ferite. L’Amministrazione – prosegue l’assessore – ha ritenuto importante coinvolgere in questa iniziativa anche i vari soggetti che, oltre a essere coinvolti come rappresentanti e garanti della legalità, possono essere anche agenti destinatari delle azioni di recupero e figure di mediazione nella gestione nel percorso che deve essere compiuto da parte della persona che sceglie questa strada. Penso che la giustizia riparativa rappresenti un’opportunità che debba essere colta e che debba diventare una “buona pratica” soprattutto per quanto riguarda i casi che vedono coinvolti i giovani: attraverso l’aiuto che può essere dato agli altri a “saldo” della propria pendenza con la Giustizia si apre un percorso di maturazione, di riflessione, di crescita e di responsabilizzazione nei confronti non solo della vittima, ma di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nel cammino. La sottoscrizione del Protocollo - ricorda l’assessore - prevede anche la convocazione di un “Tavolo di coordinamento permanente”, all’interno del quale favorire il confronto tra tutti i soggetti coinvolti".
Un ruolo importante nel sostegno e nella diffusione della giustizia riparativa sarà anche quello che "dovrà essere svolto – aggiunge infine l’assessore alle Politiche sociali e alle Politiche giovanili Franco Caressa – da parte dei servizi socio-assistenziali ed educativi e delle Istituzioni scolastiche, che saranno tenuti a formare il proprio personale per poter collaborare al meglio e secondo le proprie competenze al raggiungimento degli obiettivi del Protocollo. Il risultato raggiunto è sicuramente importante e rafforza anche il ruolo sociale ed educativo che, in un percorso di rieducazione di una persona, può e deve essere svolto anche dalla Pubblica Amministrazione attraverso i propri servizi".