Novara - C'era una volta la denigrazione. E le scritte lasciate nei bagni della scuola o sui muri. Oggi c'è la piazza virtuale di Internet, in questo caso un social network come Facebook, dove il privato diventa pubblico e dove la cattiveria assume le forme di una foto e di un video che nemmeno avrebbe dovuto essere girato. Ed è in questo mondo digitale, dove basta un clic per spezzare la vita di qualcuno, come quella di Carolina Picchio, la quattordicenne di Novara che, nella notte tra il 4 il 5 Gennaio del 2013, scelse di togliersi la vita gettandosi dalla finestra del terzo piano della palazzina in via del Ponte a Sant'Agabio (Novara) dove viveva con il padre. Due anni che separano Carolina dalla sua famiglia, dai suoi amici, e da tutte le persone che le volevano bene. E proprio queste persone si sono ritrovati per le strade di Novara per ricordare con una fiaccolata Carolina Picchio, lunedì 5 gennaio, in piazza Martiri (come lo è stata Carolina) per ricordare la sua scomparsa. La storia di questa studentessa che ha colpito tutti, ci ha coinvolti in prima persona, Carolina che abbiamo imparato a conoscere anche grazie ai racconti che di lei ci hanno fatto i familiari più vicini perchè non si può morire cosi giovani, le persone non possono andarsene cosi presto e in questo modo, perché non si può morire nell’età che dovrebbe essere la più bella, la più spensierata.
Una catena umanitaria contro il bullismo, per ricordare Carolina e tutte le vittime di questa mostruosa piaga sociale , per non dimenticare questo caso, per non dimenticare la sua scomparsa perché il ricordo e l’affetto uniscono sempre ciò che la vita divide.
Francesca Riga