Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Michele Frisia, segretario provinciale del Sindacato autonomo di Polizia (Sap): "Si è concluso il Cammino della Memoria, della Verità e della Giustizia organizzato dal Sindacato Autonomo di Polizia e al quale ho partecipato anch’io, Michele Frisia, Segretario di Novara. Partiti da Roma, abbiamo attraversato Lazio, Molise e Puglia, incontrando cani curiosi che ci hanno seguito sui bordi delle strade, contadini che si sono offerti generosamente di fornire un passaggio sul loro trattore, Carabinieri, che un sindacato non ce l’hanno ma conoscevano bene la nostra iniziativa e la appoggiavano, nonché tanti cittadini che si sono avvicinati per manifestare la loro solidarietà. Un Cammino lungo più di 300 km che ci ha insegnato a conoscere i cerotti per le vesciche, le creme allo zinco per lo sfregamento, gli emollienti per i piedi e gli integratori minerali; e anche il sole e la pioggia, il sudore e la fatica. Ma lungo la strada il pensiero è andato troppe volte alle croci e alle lapidi delle vittime della strada, tanti giovani ma anche madri e padri di famiglia, veri e propri simboli di tragedie che però troppo spesso non notiamo, percorrendo quelle stesse strade in auto. La rappresentanza di Novara ha percorso solo gli ultimi 150 km, da Campobasso a San Giovanni Rotondo e poi ancora fino al Santuario di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato, fondata sull’omonima grotta dai longobardi nel VI secolo D.C. Il Cammino ha voluto testimoniare l’affezione che il SAP ha per i caduti della Polizia di Stato ed è stato scelto il mese di maggio in onore al sacrificio del giudice Falcone, della moglie e degli agenti Schifani, Dicillo e Montinaro. Il Cammino è stato anche un’occasione per riflettere sullo stato della sicurezza in Italia e su come poterla migliorare. Molta strada è stata fatta dagli anni ’70, nei quali le condizioni di lavoro, l’equipaggiamento e l’addestramento erano assolutamente inidonei a combattere le nuove emergenza di mafia e terrorismo. In quegli anni la Polizia è stata smilitarizzata e il ruolo del sindacato è stato di primo piano. Purtroppo nell’ultimo decennio c’è stata una triste inversione di tendenza e un visibile regresso che hanno obbligato il SAP a scendere in campo con tutta la forza possibile. A Novara ad esempio il personale è sempre di meno e sempre più vecchio. Quando arrivai dieci anni fa ero uno dei più giovani del settore investigativo; e lo sono ancora oggi, ma siamo quasi il 20% in meno. Il Ministero ha deciso per risparmiare di acquistare auto Diesel, sempre meno potenti, e oggi diventa difficile e rischioso inseguire chi scappa dalle nostre pattuglie. Per non parlare della costante carenza di giubbotti antiproiettile alla quale, nonostante le lamentele durate anni, il Dipartimento parrebbe rimediare solo nel corso dei prossimi mesi. Come segretario del SAP spero che la recente inaugurazione della nuova Centrale Operativa della Questura di Novara, un punto nevralgico sul quale ho personalmente sempre sollecitato l’attenzione dell’Amministrazione, sia l’inizio di un positivo rinnovamento del nostro apparato. Le battaglie del SAP degli ultimi mesi e anni stanno quindi ottenendo i primi risultati; il Governo ha infatti sostituito il Capo della Polizia, e al posto del prefetto Pansa (denunciato in Procura dal SAP) ora c’è Gabrielli, nel quale sono riposte le speranze per una Polizia del futuro che abbia tutti gli strumenti per lavorare in modo efficace e per risolvere i problemi della cittadinanza, e non aspiri soltanto ad esserci, sempre".