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Scippatore seriale tenta di accreditarsi per lavorare in aeroporto

Novara - Su impulso del Questore Sarlo continua senza sosta l’attività dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Novara finalizzata a dare esecuzione effettiva, con accompagnamento alla frontiera, alle espulsioni di cittadini extracomunitari irregolari e pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nella giornata di venerdì 21 ottobre, così, gli uomini della Polizia hanno accompagnato in Marocco B.M., classe 1987, che a Capodanno aveva commesso in poche ore due scippi ed una rapina. Le vittime, tutte donne anziane, per puro caso non avevano riportato lesioni gravi. Le immediate indagini avviate dalle Volanti della Polizia di Stato permettevano di rintracciare ed arrestare B.M. recuperando l’intera refurtiva. Gli accertamenti facevano emergere che B.M. aveva un regolare permesso di soggiorno che, in ragione dei gravi reati commessi, veniva revocato. Anche il TAR, attesa l’estrema pericolosità sociale di B.M. respingeva il ricorso dello straniero confermando il decreto di revoca adottato dal Questore. Sia in sede di arresto che in quella di revoca, però, B.M. era privo del passaporto e presentava la Carta di Identità rilasciata da Autorità Italiane, documento che non consente il rimpatrio poiché non riconosciuto dallo Stato di cui lo straniero asserisce di essere cittadino. Nei giorni scorsi, così, l’Ufficio Immigrazione, con la determinante collaborazione del Comando dell’Aeronautica Militare di Cameri, ha attivato un escamotage per rinvenire il passaporto di B.M.; il giovane, infatti, consapevole della propria condizione, aveva abilmente occultato detto documento al fine di evitare di incorrere in un’espulsione effettiva e cioè, nel rimpatrio in Marocco. Il giovane, infatti, con documenti rilasciati da autorità Italiane aveva presentato istanza per lavorare presso una ditta che svolge servizi all’interno dell’aeroporto militare. Rilevata la presenza, tra i dipendenti, di B.M. l’Ufficio Immigrazione richiedeva, per il tramite dell’aeronautica Militare, che tutti i dipendenti fossero identificati a mezzo di passaporto. B.M. quindi, si presentava, finalmente, con il passaporto rilasciato dalle autorità marocchine presso l’aeroporto militare ove veniva immediatamente preso in consegna dagli uomini dell’Ufficio Immigrazione. Grazie a questo escamotage ed alla decisiva collaborazione dell’Aeronautica Militare il pericoloso scippatore seriale veniva rimpatriato in Marocco.