Novara - Sabato 12 settembre scorso presso lo stadio “Silvio Piola” si è disputato l’incontro Como-Livorno, valevole per il campionato di serie B ConTe.it. Come noto, la società Calcio Como 1907 giocherà i primi incontri presso l’impianto novarese, vista l’inagibilità del campo “Sinigaglia” di Como. La partita tra le due compagini sportive era già all’attenzione dell’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive, in quanto connotata da profili di rischio dovuti a pregressi episodi violenti, oltre che per la contrapposizione ideologica delle due tifoserie e i rapporti che le stesse hanno con alcune tifoserie d’Oltralpe. In ragione di ciò, la Questura di Novara ha predisposto i servizi di ordine pubblico, nei quali sono stati impiegati anche i reparti di rinforzo, con aliquote provenienti dai Reparti Mobili di Milano e di Genova, oltre che del Battaglione ed unità cinofile dell’ Arma dei Carabinieri. È stata intensificata l’attività informativa e potenziati i servizi di prevenzione nelle fasi precedenti l’inizio dell’incontro, con particolare attenzione a tutte le vie d’accesso al centro cittadino, in particolare sull’itinerario che dal casello di Vercelli Est avrebbe consentito ai supporters livornesi di raggiungere lo stadio “Silvio Piola”. L’obiettivo è stato quello di poter bloccare e isolare soggetti che potessero porre in essere azioni violente e turbative. Proprio su tale direttrice una pattuglia della D.I.G.O.S. della Questura di Novara, ha individuato sei giovani, di nazionalità francese, rintracciati nei pressi di un bar sulla via che dal casello autostradale di Vercelli Est conduce al "Piola". Gli stessi che risultavano essere supporters dell’Olimpique Marsiglia, la cui tifoseria risulta essere gemellata con quella del Livorno, e tra questi due erano già stati colpiti da un provvedimento di D.A.S.P.O. emesso dalla Questura di Napoli nel 2013, in occasione degli scontri accaduti nel corso di Napoli-Olympique Marsiglia. A seguito di perquisizione sulla loro autovettura, venivano rinvenuti una maglia ultras del Livorno, un coltello con lama lunga circa 10 cm, uno sfollagente telescopico, un tubo di ferro lungo 51 cm e dal diametro di 3 cm, 7 petardi, un taglierino, un’asta telescopica estensibile in metallo. Gli stessi venivano pertanto condotti presso questi Uffici e cinque, tutti maggiorenni, sono stati tratti in arresto in flagranza del reato di cui all’art. 6-ter L. 401/89, come sostituito dall’art. 3 L. 41/2007. Tra loro anche un minore che è stato denunciato per il medesimo reato. L’azione coordinata con la Procura della repubblica di Novara ha consentito dunque di poter applicare la massima misura restrittiva che, ai sensi della normativa vigente, è prevista per chi anche sulle vie , “luoghi … interessati … al transito o al trasporto di coloro che … assistono alle manifestazioni medesime”, sia trovato in possesso di artifizi pirotecnici, bengala, mazze, bastoni, oggetti contundenti o comunque oggetti atti ad offendere. L’arresto in flagranza di reato si è reso necessario anche in ragione della pericolosità dei soggetti, già noti ad altre Questure per condotte similari, che se lasciati in libertà avrebbero potuto concretizzare le loro progettualità criminose, ovvero azioni violente contro la tifoseria comasca, come peraltro già concordato con alcune frange della tifoseria livornese, con la quale si erano dati appuntamento come risulta dai contatti telefonici intercorsi. L’attività investigativa svolta ha consentito infatti di appurare che i cinque soggetti francesi avrebbero dovuto ricongiungersi proprio con alcuni supporters livornesi, pronti per scontrarsi con i tifosi comaschi e dar luogo a derive di natura violenta in occasione dell’incontro di calcio. Si è svolta oggi l’udienza di convalida dinanzi al Tribunale di Novara, dove i soggetti sono stati sottoposti a giudizio con rito direttissimo. Convalidati gli arresti, l’udienza è stata rinviata a seguito della richiesta di termini a difesa dagli avvocati della difesa.