Novara - Si è spento mercoledì 23 marzo Gaetano Baviera, una delle persone che più ha fatto per l'associazionismo e il volontariato a Novara, fondatore e presidente per un lungo periodo della sezione locale dell'Unione Ciechi. In merito alla scomparsa di Baviera, la vicesindaco Silvana Moscatelli ha dichiarato: “Esprimo profondo dolore per la scomparsa di Gaetano Baviera, anima e guida, per svariati anni, dell’Unione Ciechi di Novara. Baviera è stato un esempio di forza e di coraggio, di determinazione e di grande volontà. Un uomo che con grande caparbietà e dedizione ha difeso e promosso i diritti di coloro che con lui condividevano la non facile esperienza della cecità. Alla sua famiglia esprimo vicinanza accanto ad una profonda riconoscenza per il lavoro svolto a nome dell’intera città di Novara”.
Nel sito dell'Uici leggiamo: "Conosciamo Gaetano Baviera ormai da molti anni, da quando cioè prese a frequentare, soldato del 17° reggimento di artiglieria alla caserma Cavalli, il torneo Ragazzi di Novara in Piazza d' Armi. Siamo nel 1949, il torneo ha gia tre anni di vita, e il giovane Gaetano da Zagarise vi si immerge con tutta la gioia dei suoi vent'anni. E' nato infatti nel paese di Zagarise in provincia di Catanzaro il 6 agosto 1929, primo di quattro figli di una famiglia del sud molto povera. A Novara Gaetano trova diversi amici fra cui don Aldo Mercoli, inventore del torneo Ragazzi, collabora a questa iniziativa e quando conclude il servizio di leva deve scegliere: o tornare nel sud dove non c' era lavoro oppure restare nella nostra città che gli offre un' occupazione, uno stipendio, una dignità. Abbandona temporaneamente a malincuore la fidanzata Maria, lavora prima in una ditta di catrame e poi al gruppo azoto della Montecatini. Siamo nel 1952, il lavoro è impegnativo e anche rischioso, ma Gaetano ha voglia di fare, deve migliorare la sua situazione economica, e poi a Novara si trova benissimo, stimato ed apprezzato da tutti. Il 5 maggio del 1953 accade la tragedia: Gaetano viene colpito in pieno volto da un violento spruzzo di ammoniaca pura mentre sta aprendo un grosso contenitore. Forse il tappo era difettoso per costruzione o per usura, comunque la situazione appare immediatamente gravissima: tentano di tutto, prima all' ospedale di Novara e poi presso una clinica oculistica di Milano, ma niente da fare, la vista è totalmente compromessa. All' età di ventiquattro anni Gaetano Baviera si ritrova completamente cieco. Si sottopone a ben venti interventi chirurgici all' occhio destro per tentare di salvare qualcosa, ma Gaetano precipita nel buio più totale, non solo fisico ma anche spirituale. Gli viene in soccorso la fidanzata Maria che arriva dal sud e sposa Gaetano nel novembre del 1953 nella parrocchia di S. Agabio, andando ad abitare in una delle case più povere di quel quartiere operaio. Sono anni durissimi per entrambi, ma li sostiene la fede e il conforto di tanti amici. Gaetano nel 1956 si reca a Lourdes con l' UNITALSI per chiedere il miracolo della vista, ottiene invece la soluzione di alcuni suoi problemi: prima di tutto si fa una ragione della propria cecità, poi si sente chiamato a lavorare per gli altri, per i fratelli più deboli. Un altro segno di speranza è la nascita del suo primo figlio, Maurizio, che sarà poi seguito dai fratelli Stefano e Pietro. La vita di Gaetano acquista nuove inaspettate dimensioni. Nel 1962 il giovane cieco viene a sapere che a Torino ci sono delle suore cieche: si mette in contatto con loro tramite la scrittura Braille, che ha imparato in breve tempo, e, dopo lunghi approfondimenti, Gaetano conosce il Movimento Apostolico Ciechi, fondandone una sezione anche a Novara. Il 6 febbraio 1964 l' associazione prende vita e corpo grazie anche all' appoggio del Vescovo di Novara Cambiaghi. E' una svolta nella vita di Baviera, che adesso è impegnato a conoscere, confortare e sostenere i non pochi ciechi che vivono stentatamente la dura realtà. E' un' autentica fioritura di primavera spirituale, che coinvolge in pieno il nostro personaggio, ormai diventato l' anima di questa associazione. Gaetano Baviera trova anche un lavoro adeguato alle sue possibilità: nel 1969 è assunto come centralinista all' istituto INAIL di Novara, e qui rimane per tredici anni, usando quel telefono anche come strumento di bene. In quegli anni Baviera sviluppa numerose altre iniziative, con un' attività veramente straordinaria: prima la meravigliosa scuola per ciechi a Egogy in Kenya, diretta dalla suora africana Ignazia Pia; poi il collegio Santa Maria di Pallanza, dove Gaetano diffonde tra i giovani del collegio l' ideale missionario per aiutare l' istituto africano. Gaetano Baviera appare instancabile, bussa ad ogni porta per creare e sostenere nuove iniziative come l' Unione Italiana Ciechi, un' associazione che riunisce tutti i non vedenti d' Italia, aiutandoli in ogni settore della vita sociale. Diventa Presidente Provinciale di questa nuova associazione, poi svolge per molti anni il servizio di volontariato presso la Caritas Diocesana, dove ritrova il vecchio amico, don Aldo Mercoli, amico dal gran cuore e sempre disposto ad aiutare tutti, che dà a Gaetano la gioia di vivere, guidandolo sulla via della vera fede cristiana. Oltre a tutti gli aiuti personali gli dà anche quelli degli insegnamenti religiosi, per metterli in pratica con tutti i fratelli bisognosi, e aprire il cuore a tutti coloro che si trovano in gravi difficoltà. Baviera considera don Aldo Mercoli un fratello, un amico sincero, che ha inoltre celebrato con gioia il matrimonio con la sua Maria nella parrocchia di S. Agabio il 23 novembre del 1953 e segue Baviera come padre spirituale per guidarlo sulla via che gli permette di essere sempre disponibile con chiunque si rivolga a lui. Una seria malattia nel 1977 lo costringe in ospedale per un secondo calvario, ma dopo alcuni mesi di sofferenze atroci, causa un male incurabile, avviene quello che Gaetano considera un miracolo: guarisce, grazie anche alla moglie Maria, che lo assiste ininterrottamente giorno e notte. Il Natale del 1977 Gaetano riceve dalle mani del Vescovo di Novara il Premio della Bontà, istituito dalla Fondazione Cortinovis. Nel 1981 è nominato Cavaliere della Repubblica "per la sua instancabile attività in campo sociale". Continua a lavorare implacabile, sostenuto da una ferrea volontà e da una fede profonda, insieme al caro amico dott. Augusto Paronzini istituisce l' ambulatorio per la prevenzione della cecità. Nella sede dell' UIC, una volta alla settimana, il dott. Paronzini visita gratuitamente coloro che necessitano di cure oculistiche. Nel 1983 Gaetano Baviera diventa Presidente dell' Associazione Provinciale dei Mutilati e Invalidi di Novara, mentre l' anno precedente è stato scelto come Presidente Regionale del Movimento Apostolico Ciechi col compito di coordinare e animare l' attività apostolica dei vari gruppi piemontesi. Sua moglie Maria gli è sempre vicina come segretaria, autista e accompagnatrice. Nel 1985 diventa anche Presidente Regionale dell' Unione Italiana Ciechi, come se non gli bastassero gli incarichi che già deve sostenere. E' impegnato giornalmente almeno quindici ore, al mattino dedicandosi alla Caritas, il pomeriggio impegnandosi nelle altre associazioni da lui fondate e sostenute. Potremmo andare avanti per altre pagine ad illustrarvi le qualità e l' impegno sociale di Gaetano Baviera, ma ci sembra di aver detto abbastanza per far capire che tipo di uomo è. Il bello, il meraviglioso, deve ancora arrivare: il 21 settembre del 1989 il prof. Falcinelli, un grande chirurgo dell' Ospedale San Camillo di Roma, propone e realizza su Gaetano un intervento di osteo-odonto-cheratoprotesi, ridonandogli la vista dell' occhio sinistro: per Gaetano è la fine di un incubo durato troppo a lungo, ben trentasei anni. Gaetano, qual è la prima cosa che hai visto? << Il volto del prof. Falcinelli e subito dopo quello di mia moglie Maria >>. Gaetano e Maria Baviera, insieme al prof. Falcinelli, hanno illustrato questa "avventura miracolosa” in molte trasmissioni televisive, su tutti i giornali nazionali e internazionali. I tre protagonisti sono stati ricevuti anche da papa Giovanni Paolo II. Il 23 marzo 2011, Gaetano si spegne a Novara, dopo ben 47 anni dedicati all'Unione Ciechi. Un uomo straordinario che ha inciso profondamente nella vita di tante persone. Un uomo grintoso e buono. Un uomo che ha reso grande questa associazione. Un uomo che ci porteremo sempre nel cuore".