Novara - “Sono spariti 80.000 euro dal conto di mio suocero. Vi prego, intervenite”. Questa la disperata richiesta pervenuta ai primi di luglio alla Squadra Mobile di Novara da parte di un signore di circa 60 anni, dopo che il suocero gli aveva riferito che la sua banca gli aveva fatto presente che da più di un anno sul suo conto si stavano registrando anomali prelievi: la verifica presso l’istituto di credito aveva evidenziato al genero che mancavano circa 80.000 euro. C’era, però, una anomalia: i prelievi erano stati fatti tutti da parte dell’anziano, che però non era in grado di riferire come avesse speso tanti soldi. Le indagini, partite a tutto tondo, si sono concentrate su una delle persone estranee alla cerchia familiare, che frequentava regolarmente la casa dell’anziano. Dopo ulteriori accertamenti bancari e servizi di appostamento, il 5 luglio scorso gli uomini della Squadra Mobile di Novara hanno arrestato in flagranza di furto pluriaggravato una cittadina peruviana, H.B.C.E. di 33 anni, regolarmente residente a Novara. La donna, che svolgeva quotidianamente attività di cuoca per l’anziana vittima da circa 15 mesi, è stata sorpresa immediatamente dopo aver sottratto, per l’ennesima volta, soldi contanti dal portafogli del suo assistito.
La successiva perquisizione eseguita presso l’abitazione della H.B.C.E. ha consentito di rinvenire parte del bottino, sequestrando denaro contante pari a 6.000,00 euro circa, distribuito e occultato in buste nascoste in vari punti della casa, libretti postati sui quali erano stati versati circa 35.000 euro, nonché un biglietto aereo per il Sudamerica grazie al quale lasciare il territorio nazionale garantendosi, così, l’impunità.
I successivi approfondimenti investigativi hanno acclarato che la donna effettuava “prelievi” pressoché quotidiani dal portafogli dell’anziano, creandosi le condizioni per agire indisturbata facendo allontanare, con ogni scusa, l’uomo dalla stanza in cui conservava il contante.
Dopo il rito di convalida dell’arresto, l’A.G. di Novara, considerata la pericolosità della condotta della peruviana, ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.