Novara - Siamo alla vigilia dell’udienza della Corte Suprema londinese che il 20 e 21 febbraio deciderà sull’ultimo appello degli avvocati di Julian Assange contro la sua estradizione richiesta dagli Stati Uniti d’America. Assange da anni si trova in una prigione di massima sicurezza, accusato dagli Usa di aver rivelato informazioni segrete e pertanto di essere una spia. La sua reale responsabilità è stata quella, da giornalista, di aver ricevuto e pubblicato documenti, mail, video, files secretati che mostrano illegalità, torture, crimini di guerra, uccisioni arbitrarie, atti commessi impunemente da parte delle forze armate statunitensi. Negli Usa, Assange rischia ben 175 anni di carcere, oltre che un processo e condizioni detentive inique. Non può sfuggire l’effetto raggelante che la sua estradizione e una sua condanna avrebbe verso chi, giornalista o altra persona, volesse denunciare le malefatte dei governi, ingiustizie o comunque situazioni di gravi violazioni dei diritti umani. Pubblicare crimini non può essere un crimine! Il diritto alla libertà di stampa, di espressione e di indagine, così come il diritto all’informazione, non può essere represso! Amnesty International rilancia la campagna per chiedere alle autorità Usa di annullare tutte le accuse a Julian Assange e per chiedere al Regno Unito il suo rilascio immediato e partecipa inoltre alle manifestazioni pubbliche internazionali dei comitati per la sua liberazione.
A Novara il gruppo di Amnesty International si mobilita e organizza un PRESIDIO sabato 17 febbraio, in piazza Repubblica (Duomo) dalle ore 15,30 alle 18,00. Alla manifestazione parteciperà anche una delegazione di Free Assange Italia.