Novara - La Squadra Mobile di Novara ha arrestato un cittadino albanese, M. X., di 35 anni, gestore di un bar a Novara, regolarmente soggiornante. L’attività è stata originata dalla denuncia effettuata la mattina stessa in questi Uffici da un uomo novarese, titolare di una impresa di arredamento per interni, che aveva affermato di avere ottenuto dall’albanese qualche mese fa in prestito la somma di 10.000 euro, con l’accordo di restituirne nel giro di tre mesi 15.000. Tale accordo, strappato all’imprenditore approfittando del suo stato di grave difficoltà economica, già evidenziava palesi connotati di usura, ma per l’imprenditore il peggio doveva ancora venire. I problemi più gravi sono nati nel momento in cui la vittima non è riuscita a pagare quanto stabilito dal suo strozzino, che, alla scadenza dei tre mesi, ha deciso unilateralmente che il suo credito era aumentato dapprima a 25.000 euro, e dopo poche settimane addirittura a 60.000 euro. Di fronte alle evidenti difficoltà della vittima, l’albanese non ha esitato a perseguitare l’imprenditore, presentandosi nel suo ufficio e sotto la sua abitazione, unitamente anche ad altre persone, minacciandolo di “farlo sparire” se non avesse pagato quanto aveva deciso. Di fronte all’ennesimo incontro e alle ulteriori minacce da parte dell’usuraio di fare saltare per aria l’ufficio della vittima, è intervenuto personale delle Squadra Mobile che ha arrestato l’uomo per tentata estorsione e lo ha denunciato per usura aggravata. L’arresto è stato convalidato dal GIP di Novara, che ha contestualmente stabilito la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dell’albanese. "Anche questo episodio - spiegano dalla Questura di Novara - evidenzia l’importanza fondamentale della denuncia per il reato di usura e di estorsione da parte delle vittime, e l’efficacia dell’attività di repressione se l’autorità di Polizia è messa a conoscenza della realizzazione di questi reati".