
Novara - Succede a Novara, ad un 40enne che paga i suoi contributi e che ora chiede che il ‘servizio pubblico si ricordi di lui’. Matteo va dal suo medico curante pochi giorni fa e questi gli dice di rivolgersi all’ospedale per una visita che dev’essere effettuata con una certa priorità, anche se non si tratta di un’emergenza. Al massimo entro 10 giorni. “Subito mi sono azionato per prenotare la visita contattando il ‘Maggiore’, ma dall’altra parte dello sportello mi rispondono che il primo posto disponibile per quel tipo di visita è ai primi di agosto, tra un mese e mezzo quindi”. Dice loro che è una richiesta non sua ma del medico curante, ma la risposta è sempre la stessa. Si rivolge anche agli sportelli Asl per saperne di più e dopo ore e ore di attesa al telefono aspettando che qualcuno rispondesse viene detto che le tempistiche sono le medesime. “Cosa devo fare? Rivolgermi ad una struttura privata? La risposta è sì e così ho fatto, avendo quell’esame dopo pochi giorni. Ma perché il pubblico non si ‘adegua’ al privato?”. Bella domanda.