Oleggio - Lunedì 19 settembre vengono festeggiati i 10 anni di fondazione della Comunità Protetta Psichiatrica di Oleggio che risponde ai bisogni di riabilitazione psichiatrica residenziale per la popolazione afferente al Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale dell’ASL NO. Nata nel 2006, la Comunità ha preso il via con i primi 5 ospiti e nel corso del decennio sono stati accolti 60 pazienti, di cui 14 tornati nelle loro case e altri 25 sono stati inseriti nei Gruppi Appartamento.
La Comunità Protetta Psichiatrica è una struttura residenziale con elevato livello di attività terapeutico-riabilitativa ed assistenziale per persone seguite dai Centri di Salute Mentale del Dipartimento, non assistibili a domicilio, con l’obiettivo di offrire ospitalità residenziale di lungo periodo, di prestare assistenza alle principali funzioni di base dell'utente, di erogare attività terapeutico - riabilitative individualizzate, di promuovere attività di socializzazione e di elaborare progetti di reinserimento nel tessuto sociale.
La Comunità Terapeutica è struttura residenziale di piccole dimensioni (20 posti letto), con possibilità di risposta a bisogni differenziati e con un’assistenza continuativa (Psichiatri, Psicologi, Educatori Professionali, Infermieri Professionali, Operatori Socio Sanitari) tale da accogliere e curare pazienti che presentano un’autonomia limitata o che per ragioni diverse non possono vivere all’interno della famiglia.
"Dopo 10 anni di esperienza comunitaria continuativa, vissuta sin dal primo giorno della sua apertura, si inizia a conoscere l’autentico significato della parola comunità, il suo senso, non solo in termini terapeutici, è prima di tutto un’esperienza di vita condivisa– afferma Bruno Ragni, Medico Psichiatra Responsabile della Comunità - Fin dall’inizio, si è data un’impostazione finalizzata a definire con ciascun ospite dei programmi di cura a termine, la realizzazione di un percorso di vita insieme a scopi terapeutici, ma, che, necessariamente deve trasformarsi in un percorso che prevede un’uscita verso altre realtà abitative. I risultati ottenuti, ci hanno resi soddisfatti, poiché siamo riusciti a mantenere alto il tasso di dimissione, oltre i livelli medi in Italia".
La giornata di oggi vuole essere sia un momento celebrativo, in particolare per ricordare la figura di Elio Zino a cui è intitolata la Struttura, che di riconoscimento del lavoro di tutti gli operatori e di Piera Mainini – Direttore dell’Unità Modulare di Psichiatria che ha dedicato la sua professionalità e impegno verso le persone con disabilità psichiche e ha concluso il rapporto di lavoro all’ASL NO.
A corollario della giornata le esibizioni di due musicisti di elevato livello artistico-professionale (Francesca Alleva e Damiano Bordoni), esecuzioni particolari concertate, nelle emozioni da esprimere, da utenti all’interno delle sedute di musicoterapia (tenute da Liliana Vassallo, dottoressa in tecniche di riabilitazione psichiatrica e musicoterapeuta) che si svolgono nel Dipartimento e che hanno come obiettivo principe un percorso di regolazione e benessere emotivo
Ecco l’assunto di base da cui partire secondo la filosofia terapeutica del Direttore del Dipartimento. "Spazi stabili e accoglienti, quelli delle nostre Comunità Terapeutiche, luoghi che si propongono di attivare o riattivare le abilità degli ospiti,– dichiara Domenico Nano, Direttore del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale dell’ASL NO – luoghi di potenti investimenti emotivi, in cui riacquisire funzioni perdute non solo in un’ottica cognitivo – intellettuale, ma imparando principalmente a “sentirsi”, a rappresentarsi, a raccontarsi, a riacquisire la propria soggettività, a riprendere, con l’aiuto dell’équipe curante, con l’aiuto di una presenza sincera, rispettosa, non intrusiva, il filo interrotto della propria vita".
"E’ con soddisfazione che oggi celebriamo il traguardo dei dieci anni della Comunità Elio Zino,- afferma Adriano Giacoletto , Direttore Generale dell’ASL NO - ed è doverso un ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di tale Struttura, dalla sua edificazione fino al compimento del suo ruolo come luogo di cura istituzionale, quindi agli operatori, alle Fondazioni, alle Associazioni di Volontariato, in particolare l’Associazione Aiutapsiche onlus e Ispam e alla Città di Oleggio che ha permesso l’integrazione degli ospiti in un tessuto sociale, superando pregiudizi e barriere e abbattendo il muro dell’isolamento in cui spesso questi pazienti e i loro familiari sono relegati".