Trecate - Se n’è andato in punta di piedi. Com’era il suo carattere. Persona riservata, schietta, che se avevi la fortuna di avercela per amico ti dava tutto a cominciare dal suo sorriso roboante e contagioso. Alberto Ponti, imprenditore 53enne nel campo degli arredamenti è venuto a mancare all’Ospedale Maggiore della Carità di Novara nella giornata di mercoledì 3 luglio. Pochi giorni dopo che gli era stato diagnosticato un brutto male, ha lasciato sgomente tantissime persone: amici, clienti, fornitori e soprattutto familiari. Perché la famiglia era la sua forza, il suo rifugio e il suo orgoglio. Lo capivi quando parlandoci assieme ti diceva della moglie Rosy (Perucca) e delle figlie Francesca e Alice. E poi c’era quella attività (sempre di famiglia), la Mobilponti, creata anni fa da un’intuizione felice del papà e dello zio e che lui e la cugina Elena portavano avanti insieme nel negozio di Novara in corso Vercelli con grande senso di equilibrio e voglia di fare bene, tanto da organizzare iniziative per coinvolgere un pubblico giusto e centrare gli obiettivi prefissi, nonostante le difficoltà di oggigiorno. Gran lavoratore e anche persona dal cuore enorme: non si tirava mai indietro se c’era bisogno di una mano o di dare il proprio contributo, a testimonianza di come certi valori, se tramandati di padre in figlio, generano sempre del bene per l’intera comunità.
L’estremo saluto si tiene venerdì 5 luglio alle ore 14.30 in una chiesa parrocchiale che lui conosceva molto bene per essere stato il luogo di grandi emozioni, come il Battesimo, la Comunione e la Cresima delle amate figlie. Successivamente la salma di Alberto sarà cremata nell’ara crematoria di Trecate e di seguito le ceneri saranno tumulate nel cimitero di Cerano. Il rosario sarà invece recitato alle 17.30 di giovedì 4 luglio.
“Non fiori, ma opere di bene”: l’ultimo desiderio di un imprenditore, un uomo, un marito e un papà esemplare, che mancherà tantissimo e difficilmente sarà dimenticato.
Gianmaria Balboni