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Addio a Gianpiera Leone, la professoressa del... dialetto

Gianpiera Leone

Trecate - Era inferma da tempo, da quel maledetto giorno in cui una grave malattia l'aveva debilitata in modo quasi irreversibile, ma da allora aveva dimostrato un coraggio incredibile. Lei stessa avrebbe detto: "Nomen Omen". Appunto da... leone. Ma questa volta non c'è stato nulla da fare e ci ha lasciato la professoressa Gian Piera Leone (74 anni), per anni insegnante all'Istituto Pascal di Romentino e al Liceo delle Scienze umane Bellini di Novara. Una persona incapace di stare con le mani in mano e sempre pronta a dare prova della sua caparbietà nello studiare, approfondire e 'fare' Cultura. Di recente era riuscita a pubblicare un'opera mastodontica: un vocabolario del dialetto trecatese, frutto di anni e anni di lavoro; in centinaia e centinaia di pagine sono racchiusi non solo vocaboli ormai in disuso, ma storie, anedditi e vita del paese, oggi città, che lei tanto amava e che non poteva sopportare se vedeva situazioni di degrado o indecorose, "perché, sai Gianmaria - mi disse in uno degli ultimi incontri - etica ed estetica vanno di pari passo, sempre!"

Da poco più di un anno (dal settembre 2022) era rimasta vedova dell'amato marito Luigi Valigi. La coppia aveva avuto un figlio, Marco, un giovane molto preparato e impegnato nel mondo accademico-universitario.

Gian Piera era stata il motore pulsante dell'associazione trecatese per la Storia e la Cultura locale, così come fondamentale il suo contributo per la Biblioteca civica e l'Ute (l'Università della Terza Età gestita dai Lions locali) per la quale teneva - nonostante i problemi di salute - straordinari corsi di italiano e non solo. Gli ultimi anni, dopo la malattia, aveva preferito passarli all'interno della Residenza per Anziani 'Il melograno'.

L'ultimo saluto si celebra nella 'sua' chiesa parrocchiale a Trecate domani mattina, giovedì 21, alle ore 10. Con lei se ne va una docente illuminata, colta, preparata e di un'umiltà incredibili: tutte doti che ha 'regalato' alle migliaia di studenti negli anni di insegnamento alle Superiori, ai suoi 'corsisti' dell'Ute e ai lettori delle sue pubblicazioni, in particolare quelli che amano il dialetto. E ogni volta che si pronuncia una parola 'in trecatese' con la 's' sbagliata o con la 'e' troppo aperta o troppo chiusa, con un sorriso e un po' di malinconia non si potrà che pensare a lei: la prof. Leone, o più semplicemente 'La Gian Piera'.

Gianmaria Balboni