Cameri - Alfonso Siano, ex assessore al Comune di Cameri, assolto dalla Corte di Appello di Torino, in riforma della sentenza di primo grado. La IV sezione penale della Corte di Appello di Torino, pronunciandosi sull’appello proposto da Alfonso Siano, ex assessore del Comune di Cameri, ne ha sancito l’assoluzione con formula piena, affermando l’insussistenza di qualsivoglia responsabilità penale. Alfonso Siano, ingiustamente condannato in primo grado, pur non essendo la sentenza definitiva, aveva scelto di rimettere le proprie deleghe all’ora Sindaco, Valeria Galli. Con tale gesto, in ossequio al senso di responsabilità istituzionale che da sempre ha animato il suo operato, Siano intendeva evitare ogni possibile strumentalizzazione di una vicenda, estranea peraltro al proprio agire amministrativo e comunque ancora sub iudice, nell’imminente campagna elettorale per le amministrative del Comune di Cameri. Finalmente, con la pronuncia della Corte di Appello, la verità è stata acclarata.
“Dopo oltre un anno e mezzo – dichiara soddisfatto Alfonso Siano - è arrivata finalmente la sentenza che mi scagiona pienamente, escludendo categoricamente ogni rilevanza penale alla mia condotta. Dopo aver silenziosamente atteso l’esito auspicato, sento anzitutto il dovere di esprimere un ringraziamento alla magistratura, che non ha avuto remore nel ribaltare l’esito del giudizio di primo grado. Contestualmente, plaudo all’operato dell’Avv. Giovanni Cirillo, che, con pazienza e con scrupolo, insieme a tutto il suo Studio, ha seguito il grado di appello, riuscendo a convincere la Corte della mia assoluta innocenza”. “Una considerazione – conclude il Siano - va comunque fatta. Non la mancanza di consenso o la disapprovazione del mio operato come assessore, bensì unicamente una vera e propria disavventura giudiziaria (su materia estranea peraltro all’attività amministrativa), ha di fatto interrotto la mia esperienza amministrativa e politica. Se pur rincuorato dall’essere stato pienamente riabilitato, e confortato dal fatto di aver effettuato la scelta più giusta nel rispetto delle istituzioni, tuttavia non posso non chiedermi quando e se tale interruzione troverà pieno risarcimento. Chi sino a qualche giorno fa, sicuramente in mala fede, velatamente dubitava della mia onestà e della mia correttezza, spero trovi almeno la forza di rivolgermi delle scuse. Chi, infine, ha apprezzato (solo formalmente o anche convintamente lo dimostreranno i fatti) le scelte adottate a tutela delle istituzioni e della squadra di cui ho convintamente fatto parte, spero abbia il coraggio di adottare quei provvedimenti che, dopo la piena riabilitazione in sede giudiziaria, unicamente potranno riabilitarmi politicamente dinanzi ai miei concittadini”.