Trecate - Per gli appassionati di ciclismo il Mortirolo è una di quelle salite che non si scorda mai. Qui in passato campionissimi del calibro di Pantani hanno scritto la storia del Giro d'Italia per la sua pendenza, oseremmo dire, disumana. Pendenza che oggi pare disumana davvero a chi deve affrontare il nuovo cavalcaferrovia 'consegnato' dalle Ferrovie dello Stato al Comune di Trecate all'altezza di via Sozzago-via Sforza, per eliminare il passaggio a livello in via Sozzago (prontamente abbattuto poco dopo l'inaugurazione). Se da una parte il dislivello c'è, ma la strada è rettilinea ed è quindi abbastanza agevole attraversarla. Per andare da via Sozzago in via Sforza la situazione diventa paradossale, perché alla pendenza corrisponde anche un curvone a gomito che, se in salita aumenta la fatica di chi la deve percorrere a piedi o in bicicletta, in discesa permette di raggiungere velocità ragguardevoli, decisamente pericolose. Un'autentica discesa libera: come essere - questa volta - sul Ventina a Cervinia...
Tra Mortirolo e Cervinia quindi... a due passi dalle risaie. Eppure le Ferrovie dello Stato hanno voluto che all'inaugurazione in programma la mattina di venerdì 22 luglio ci fossero anche rappresentanti dell'Amministrazione comunale. Presenti infatti sia il sindaco Enrico Ruggerone che la vice sindaco Antonella Marchi, i quali hanno capito da subito che l'opera così com'è strutturata oggi non va assolutamente bene e, dopo aver parlato a lungo con diversi residenti - alcuni dei quali come la consigliera leghista Graziella Nestasio presente con tanto di cartelloni di protesta - hanno a loro volta chiesto un incontro immediato e urgente in Municipio con gli stessi dirigenti delle Fs. Le problematiche: la strada è stretta; la pista ciclabile ha una barriera architettonica in entrata (uno scalino difficile da superare con carrozzine o passeggini); due biciclette non riescono a passare contemporaneamente nella pista ciclabile, figurarsi se una vede una persona anziana affaticata in salita e uno che va sparato in discesa; in via Sforza non c'è il divieto di parcheggio su almeno un lato e così questa strada, disegnata negli anni '60 e '70 come 'via secondaria', si troverà ad affrontare tutto il traffico proveniente dal quartiere di San Bernardo. Più che un quartiere ormai è un paesone, con quasi 1.200 residenti. Tutti incavolati neri per questa scelta scellerata di Fs (finanziatori, progettatori e appaltatori dell'opera) che risale al 2000. "Non siamo cittadini di serie B e questo cavalcavia mi sembra, anzi ci sembra proprio uno scempio" l'amaro commento dell'ex vice sindaco leghista Nestasio. La delusione è comunque 'bipartisan', visto che alle critiche si sono uniti sia il consigliere di centrodestra Andrea Crivelli che l'assessore ai Lavori Pubblici, Daniela Villani (Pd), la quale ha avuto un incontro in Municipio con i vertici delle Ferrovie e non ha mancato di far rilevare le proteste dei 'sanbernardesi'. "L'opera così com'è non va bene", necessita di ulteriori interventi di aggiustamento (e quindi di fondi...). Come finirà? Azzardiamo un'ipotesi: che tutti si arrabbieranno, ma alla fine impareranno a pedalare in salita e poi in discesa, d'estate come d'inverno, immaginando di essere per pochi minuti degli emuli di Pantani, Moser e Gimondi...
Gianmaria Balboni