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Amidani: Un incontro in diretta streaming col sindaco

Argomento del colloquio il futuro (ormai segnato) della 'vecchia' Casa di Riposo comunale di via F.lli Russi

Trecate - "Apprendiamo dagli organi di stampa - afferma Sergio Amidani, portavoce del comitato che si sta battendo per scongiurare la chiusura della Casa di Riposo comunale in via F.lli Russi - che il sindaco Binatti ha ribadito la sua disponibilità ad incontrarci, ne siamo lieti ma avremmo preferito ci avesse anche fissato un appuntamento; i nostri numeri di telefono, così come la nostra richiesta urgente di incontro giacciono nella sua segreteria dal 15 marzo! Ora i tempi diventano davvero proibitivi ed anche i margini di manovra per evitare la chiusura della casa di riposo sono davvero esigui, tuttavia siamo ancora convinti che una possibilità ci sia ancora e vorremmo potergliela illustrare. Ma per farlo è necessario non solo incontrarci, ma anche “ascoltarci” con l’onestà intellettuale di chi è disposto eventualmente a cambiare idea, qualora gli dimostrassimo che c’è ancora una opzione alternativa alla chiusura. Nonostante tutto noi vogliamo ancora credere nella sua buona fede e gli offriamo un’ultima possibilità di dimostrarla, poniamo una sola condizione: trasmettere e registrare il nostro incontro in streaming, così come avviene per i consigli comunali. I cittadini avranno così la possibilità di giudicare autonomamente le responsabilità di ognuno ed interrompiamo l’assurda campagna elettorale che si è aperta a spese della casa di riposo ed in cui si è tentato in tutti i modi di trascinarci. Dal nostro punto di vista spiace scoprire che il comune ha già pronto un progetto di riutilizzo della struttura una volta liberata, perché questo forse spiega l’ostinata indisponibilità a qualsiasi tentativo di salvataggio ma, se proprio deve essere, ci auguriamo sia almeno compatibile con l’attuale destinazione d’uso dell’edificio. Salvo errori, ci risulterebbe infatti che l’immobile sia soggetto ad un vincolo perpetuo che risale all’epoca dell’acquisto dallo stato (1952-1953), vincolo che ne consentirebbe l’uso solo per servizi socio-assistenziali. In altre parole è ammesso l’uso come centro di accoglienza, casa famiglia, ospedale, ambulatori etc., ma non sarebbe possibile farci degli uffici comunali o addirittura una caserma dei carabinieri, pena il ritorno del possesso allo stato dell’intero patrimonio immobiliare. Ipotesi cui tutte le parti politiche ci auguriamo siano fermamente contrarie".