Bellinzago Novarese - Riceviamo e pubblichiamo da Paola Re: "Ho appreso dai mezzi di informazione (www.turismonovara.it) che il 22 Maggio a Bellinzago Novarese (NO) si svolgerà una gara di pesca per bambini. Non si tratta di pesca di beneficenza o pesca di ochette in plastica come quelle al luna park per vincere un piccolo premio. Si tratta di pescare trote vive e vegete, trasformarle in trote morte e portarle a casa in premio. “Al termine della giornata verranno premiati i bambini con più catture. Tutte le trote verranno divise tra tutti i partecipanti. I bambini dovranno essere muniti di tutta l'attrezzatura necessaria alla pesca. Iscrizione gratuita”. Stupisce che un’Agenzia Turistica Locale tratti l’evento con una tale superficialità da promuoverlo nella categoria “Eventi per famiglie e bambini”, senza tenere in considerazione che esso è finalizzato a uccidere. I bambini hanno davvero il diritto di praticare questo sport, una sorta di gioco, che li stimoli a catturare animali indifesi e a farne trofei? Stupisce che il Comune di Bellinzago abbia autorizzato un simile evento senza pensare a quanto sia diseducativo. La pesca sportiva è appunto uno sport con una prerogativa: uccidere. Ci sono sport in cui si fa canestro, in cui si fa gol, in cui si corre verso il traguardo… e in cui si uccide. Sorella della pesca è infatti la caccia. C’è anche chi pesca ma ributta in acqua il pesce e se ne vanta pure, ignorando volutamente la tortura inflitta infilzando un amo nel palato del disgraziato animale che viene ferito, estrapolato dal suo ambiente naturale, danneggiato nel rivestimento delle scaglie e terrorizzato dalla violenza umana. Anche se non siamo in grado di udire le urla di dolore dei pesci, vediamo come si dibattono e cercano di respirare quando vengono catturati. Sembra ci sia una tendenza generale a sottovalutare la sofferenza dei pesci, eppure la loro morte è tra le più atroci. Essa avviene in tanti modi: vengono uccisi per soffocamento semplicemente lasciandoli all’aria senza possibilità di respirare; vengono uccisi con una fiocina nel cranio; vengono storditi con l’elettricità o con un colpo in testa; vengono immersi in acqua e sale ad agonizzare prima di venire spellati e fatti a pezzi; vengono immersi in acqua in cui viene fatta passare la corrente elettrica; vengono immersi in una miscela di acqua e ghiaccio fino alla morte lenta. Molti pesci vengono venduti ancora vivi ed è quindi il consumatore finale a ucciderli come vuole. Solo perché non possono urlare, la sofferenza dei pesci non viene considerata e si fatica ad ammettere che i pesci siano senzienti come tutti gli altri animali. Siamo noi che non li conosciamo e non li sappiamo capire, non loro che valgono meno degli altri. http://laverabestia.org/play.php?vid=5972
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Oltre a tutto ciò, la pesca è causa di devastazione ambientale: si devastano i mari, decimando le popolazioni di pesci e altri animali marini, si inquina, si distruggono habitat. I pescatori non contribuiscono certo alla salvaguardia dell’ambiente: spesso lasciano in giro ami e fili di nylon che inquinano e fungono da trappole per gli uccelli che vi si impigliano e non possono più volare. Chi va a pescare sostiene di amare la natura ma come si può amare la natura e uccidere gli animali che in essa vivono? Bellinzago ha la fortuna di essere a un passo dal Parco Naturale Valle del Ticino. E’ possibile che con tutte le opportunità offerte da quel luogo meraviglioso, la sola cosa che venga in mente è di uccidere animali? Invito il Sindaco Giovanni Delconti, l’Assessore allo sport Walter Piazza, l’Assessore all’istruzione Roberta Paola Miglio, la Consigliera con delega alla famiglia Manuela Bovio a riflettere su che cosa sia veramente la pesca e se sia il caso di indirizzare i bambini a praticarla. Una festa in mezzo alla natura all’insegna della vita e della convivenza interspecifica sarebbe stata il miglior “evento per famiglie e bambini”; questo è il messaggio che il Comune di Bellinzago dovrebbe dare".