Trecate - Il mese di marzo è iniziato con un calendario fitto di impegni per il gruppo giovani della CRI Trecatese. In primis, venerdì 1 marzo, il progetto nazionale "M'illumino di meno", volto alla sensibilizzazione verso il problema dello spreco energetico e alla creazione di una maggior consapevolezza nell'utilizzo della luce artificiale. Il progetto è, nello specifico caso, stato sviluppato con gli alunni della scuola elementare di Cerano: oltre 150 persone, tra alunni, genitori ed insegnanti, hanno partecipato presso la sala "Don Francesco Quaglia" ad una cena a lume di candela preparata proprio dai giovani della CRI che, durante il mese di febbraio, già avevano seguito e aiutato i ragazzi nella realizzazione delle candele in barattolo che hanno illuminato la serata. Durante la cena è stata anche messa all'asta una maglietta da gara della Igor Volley donata e autografata dall'intera squadra (asta vinta dal gruppo delle maestre che hanno deciso di lasciarla esposta nell'atrio della scuola). Il ricavato della cena è stato interamente destinato al Comitato Genitori per l'acquisto di materiale didattico mentre quello derivato dall'asta verrà devoluto direttamente all'istituto scolastico.
Più "istituzionale" invece l'appuntamento dei Giovani CRI che si è svolto il 2 marzo proprio presso la sede del Comitato di Trecate: si tratta del progetto "GiovenTÚ", percorso interno della Croce Rossa volto alla formazione dei volontari più giovani perchè si facciano promotori di iniziative presso i comitati d'appartenenza. All'incontro erano presenti volontari provenienti da Galliate, Arona e Lesa, per un totale di 17 partecipanti. Seguiranno altri appuntamenti e, la fase finale del percorso, consisterà nell'organizzazione comune di un'attività dedicata alla popolazione e volta alla sensibilizzazione su un tema di alto profilo sociale (attività che parlano di promozione della salute e stili di vita sani, inclusione sociale, principi & valori, Riduzione dei rischi da disastro e cambiamenti climatici).
Tutto questo per sottolineare che c'è una parte di gioventù che in CRI ha trovato le giuste opportunità e che si impegna quotidianamente per migliorare la società in cui vive. E questo non può che darci speranza per il futuro.