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Chi ha titolo a verificare l’ormai leggendario Green-Pass?

Qualche consiglio e suggerimento da Vincenzo Guarino
Vincenzo Guarino

TrecateDi questi tempi, in Italia, in Europa e penso in altri continenti, in ogni momento della quotidianità, si parla di Green-Pass, anzi ce lo chiedono sovente, andando al bar, in molti esercizi commerciali e artigianali: ovunque c'è una persona che ti richiede, a volte con maniera, saccente e provocatoria: “Ce l'ha il Green-Pass? Me lo faccia vedere!”, per verificare la validità. A questo punto sorge spontanea una domanda: ma chi ha titolo a verificare questo ormai leggendario G.P., ovvero certificazione verde Covid- 19, per assicurare e agevolare la libera circolazione in sicurezza di noi cittadini italiani e Europei durante questa pandemia? Solo il Ministero della Salute ha titolo a verificare il Green-Pass! Si avete capito bene! Perciò sarebbe opportuno che ciascuno di noi, anche per mera curiosità consultasse il Regolamento dell'Ue 679/2016 e il Gdpr 973 del 2021. La piattaforma degli avvocati per i diritti e le libertà nella persona dell'avv.Francesco Caronia ha fornito parere, in relazione all'incombenza ‘privacy’ degli esercenti, di attività commerciali e degli agenti accertatori. Chiunque intenda procedere alla verifica del G.P. deve essere espressamente nominato dal titolare del trattamento (Ministero della Salute) e deve osservare l'art. 29 del Gdpr; deve altresì essere istruito dal titolare del trattamento, art.32 sempre del Gdpr, paragrafo 4 art. 39, e deve aver assolto all'obbligo di formarsi, ex artt.29/32/39 del Gdpr, che altro non è che il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. Inoltre il Dpdc (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 17 giugno ‘21 prevede che le figure autorizzate a controllare il certificato Green-Pass sono: a) Pubblici Ufficiali; b) Soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi. In realtà questo incaricato è una persona fisica. L'importante è che gli venga fornita un'adeguata preparazione per l'esecuzione dei compiti che gli sono affidati. Costui, cioè il soggetto incaricato o addetto al trattamento dei dati, dovrà seguire un corso di 4 ore, al termine del quale gli sarà rilasciato un attestato. Spero che adesso questa figura - per quanti leggeranno - sia più chiara e soprattutto che non ci sia gente impreparata che si fa passare per agente  accertatore dei nostri dati, senza averne diritto né titolo. Oltretutto commetterebbe un abuso punito con una salatissima, “somma di denaro” o “ammenda” che dir si voglia o “multa”. E alla vostra prossima richiesta di Green-Pass chiedete al vostro... accertatore: “Hai fatto il corso di 4 ore che ti abilita a chiedermi i dati?

dott. Vincenzo Guarino