Cameri - Al fine di promuovere azioni rivolte alla prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica con particolare riferimento a quelli causati dai cinghiali, l’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore intende procedere all’assegnazione di contributi ad imprenditori agricoli, proprietari o conduttori di fondi agricoli, per la realizzazione di recinzioni sul territorio di alcuni comuni compresi nell’area protetta del Parco Naturale del Ticino, onde proteggere le colture e i prati dove gli ungulati producono maggiori danni.
L’EGAP intende sostenere gli investimenti materiali, finalizzati alla protezione delle colture agricole e dei beni produttivi, in sistemi di recinzioni elettrificate e non (in casi specifici) in quanto crede fermamente sia nell’efficacia dell’applicazione di questi sistemi che nella sostenibilità ambientale dei medesimi, sottoforma di mantenimento dei “corridoi ecologici” e tutela, nelle zone interessate, sia del passaggio della fauna minore che della fruizione “umana”, in quanto la realizzazione delle recinzioni non deve altresì impedire o ostacolare il transito attraverso gli itinerari ciclo pedonali, la rete sentieristica e le strade poderali.
L’EGAP si impegna in attività di verifica del rispetto delle indicazioni impartite ai soggetti richiedenti con apposite disposizioni tecniche la cui inosservanza preclude l’ottenimento dei contributi.
Tramite intervista abbiamo verificato la diretta esperienza di un giovane agricoltore proprietario di un terreno di 2 ettari e mezzo coltivato a mais-frumento-cereali, situato nel territorio del Parco del Ticino piemontese, fondo soggetto come tanti ai danni causati prevalentemente da cinghiali ed altri ungulati, che ha provveduto a costruire in proprio un recinto elettrificato alimentato da pannelli solari e una batteria di supporto, ultimato nel dicembre 2023, per il quale ha ricevuto un contributo di 3500 € erogato dall’ EGAP a giugno del 2024 a copertura integrale del solo costo dei materiali per la costruzione dell’impianto, contributo che avrebbe potuto coprire anche le spese di manodopera qualora il lavoro fosse stato affidato ad una ditta esterna specializzata.
Il riscontro del coltivatore è stato positivo, i danni alle coltivazioni in seguito alla sistemazione ed utilizzo dell’impianto a suo dire sono stati quasi azzerati, quindi consiglia vivamente di ricorrere a questo sistema, nonostante non manchino aree di criticità e limiti di utilizzo.
“Quasi azzerati” vuole dire che in casi rari alcuni ungulati riescono ad infilarsi nel recinto, talvolta forzando la recinzione, approfittando di momenti in cui a causa di deficit di alimentazione la tensione elettrica è bassa o assente, altre volte penetrando nei pertugi causati in modo doloso dall’intervento umano, in quanto si ipotizza che alcuni cacciatori utilizzino la recinzione come “trappola” per i cinghiali, aprendo dei varchi con una cesoia in punti particolari dove l’animale può entrare restando quindi “intrappolato” e più facilmente catturabile.
In assenza di un futuro e necessario controllo effettuato con l’utilizzo di fotocamere, che meglio spiegherà la dinamica di questi interventi dolosi, questa ipotesi prende origine dal rinvenimento di tagli netti in alcuni punti della recinzione (contro lo “sfilacciamento” del cavo causato dal’ingresso forzato degli animali) nonche dalla presenza di impronte di cani sul terreno.
Tra i problemi riscontrati vi è quello della manutenzione ordinaria, i punti critici sono i seguenti ;
1) alimentazione elettrica : in estate il solo pannello elettrico riesce a fornire al sistema la giusta alimentazione, ma in inverno è necessario cambiare la batteria di supporto ogni 2 settimane circa.
2) acquisto e posa morsetti e cavi per riparare i (saltuari) danni , trattasi di spesa corrente non coperta dal contributo
3) si rende necessario periodico sfalcio dell’erba in prossimità della recinzione
Ma l’analisi complessiva evindenzia come vi siano numerosi vantaggi da parte degli imprenditori agricoli nel dotarsi di questi sistemi, cogliendo questa interessante opportunità offerta dalla Regione Piemonte tramite l’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, che attende le relative domande entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 09.12.2024 all’indirizzo PEC: parcoticinolagomaggiore@pec-mail.it.
l’Avviso viene pubblicato fino al giorno 09.12.2024 sul sito istituzionale dell’Ente, all’indirizzo: www.parcoticinolagomaggiore.it - Sezione “Amministrazione Trasparente” - sottosezione “Bandi e contratti”, nonché nella sezione “News” del sito medesimo.
L’avviso verrà prorogato dopo la scadenza in caso di disponibilità residua di fondi, includendo anche le realtà delle province di Biella e Vercelli.
Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare la Responsabile del Settore Vigilanza dell’Ente, al seguente numero di telefono 347.0722419.