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FORTE PREOCCUPAZIONE PER IL PERSONALE DELLA CASA DI RIPOSO DI CAMERI

I SINDACATI CGIL-CISL-UIL SUL FUTURO DELLA STRUTTURA

Cameri - Forte preoccupazione per il personale della Casa di Riposo di Cameri e per il futuro della struttura sono stati espressi dai sindacati Fp Cgil Novara e Vco (delegato Paolo Del Vecchio), Fisascat Cisl Piemonte Orientale (Mattia Rago) e UilFpl (Stefano De Grandis), che in una nota spiegano: "A seguito dell’assemblea unitaria fatta col personale della struttura San Michele Arcangelo di Cameri, lo stesso ha espresso forte preoccupazione sia per le garanzie dei diritti maturati nel tempo che per le prospettive future della casa di riposo stessa. L’intenzione da parte del Cda della struttura di affittare per 20 anni la gestione della stessa alla società Villa Primula spa, facente parte del gruppo Isenior, a partire dal 1° luglio 2021, con l’applicazione di un contratto nazionale non siglato da CGIL, CISL e UIL e fortemente peggiorativo rispetto alle attuali condizioni, non è rispettoso di quanto in tutti questi anni, ed in particolar modo dall’esplodere della pandemia fino ad oggi, il personale abbia fatto a tutela della vita degli ospiti mettendo a rischio anche la propria. La preoccupazione è rivolta anche per il futuro della casa di riposo stessa e di che fine faranno quelle agevolazioni che i cittadini Camerensi oggi hanno nel pagamento delle rette dei posti a libero mercato visto che in futuro tali rette saranno decise da chi verrà a gestire la struttura. Ci domandiamo inoltre come mai, dalla documentazione che abbiamo raccolto, il Comune non sia intervenuto dal punto di vista economico, visto che deve ancora alla fondazione 750.000,00 € per la ristrutturazione della struttura (della quale, per gran parte di essa, ne è proprietaria, mentre il resto ne è titolare la parrocchia), fatta a suo tempo e come sancito da delibera comunale n° 4 del Marzo 2016, per sanare i debiti della stessa maturati durante la pandemia, per evitare che si arrivasse di fatto alla situazione attuale. Tale atteggiamento da l’idea della volontà della amministrazione di disfarsi della casa di riposo stessa. Pur comprendendo le difficoltà che questa casa di Riposo, come molte altre, ha in termini di equilibrio economico a seguito della pandemia, non possiamo però accettare che tutte le parti in causa ci guadagnino, e la solita parte, quella delle lavoratrici e dei lavoratori, quella che ogni mattina, ogni pomeriggio ed ogni notte per 365 gg all’anno da l’anima per garantire una vita dignitosa agli anziani, ci rimetta perché qualcuno decide di far guadagnare comunque il privato e far risparmiare il pubblico. A tal proposito nei prossimi incontri le scriventi organizzazioni sindacali, insieme al personale, chiederanno tutte le garanzie utili al mantenimento sia dei diritti del personale che per il futuro della struttura a tutte le parti istituzionali coinvolte. Qualora non verranno trovate le giuste soluzioni per l’applicazione di un CCNL rappresentativo e tutelante per il personale e le garanzie sulle prospettive future della casa di riposo non si esclude la dichiarazione dello Stato di agitazione del personale".